Brindiamo al Bloody Mary Day con…i migliori d’Italia! Dai twist al classico duo vodka e succo di pomodoro, vi suggeriamo quelli davvero imperdibili
Dopo tutto non è un male dire che la mixology è anche una palette colori.
I drink ne conoscono diverse sfumature: c’è il rosso Campari, il più tenue del Rossini e c’è anche il Bloody Mary. Quest’ultimo ha la tinta più densa e tutti lo sanno che “il giorno dopo” è addirittura la più richiesta: lo avete mai bevuto un Bloody Mary per ovviare i postumi di una serata particolarmente alcolica?
Il 1 gennaio si festeggia con la miscela di vodka e succo di pomodoro
Occhio a non farne a meno proprio il 1 gennaio 2020, giorno in cui si festeggia il Bloody Mary Day, perché questo è uno dei drink più apprezzati in assoluto, dall’origine contesta tra l’attore George Jessel che lo preparò a Palm Springs (in realtà unì soltanto la vodka al succo di pomodoro) e il barman del New York di Parigi, Fernand Petiot, che nel 1920 metteva nel fondo dello shaker sale, pepe di Cayenna e salsa Worcestershire, completando il tutto con succo di limone, vodka, succo di pomodoro e ghiaccio tritato.
Non è ancora chiaro chi sia la Mary del drink. Dicono la Pickford –che per la verità un cocktail tutto suo già lo ha- oppure Maria I regina d’Inghilterra, detta la sanguinaria. Possiamo tuttavia brindare a entrambe mentre sorseggiamo questo cocktail dalle infinite variazioni e dai garnish più allettanti –dalla fetta di pancetta croccante al gambero fino al più classico e più visto gambo di sedano.
Ma qual è la ricetta del Bloody Mary da preparare direttamente nel tumbler?
Eccovi quella IBA:
45 ml di Vodka
90 ml di succo di pomodoro
15 ml di succo di limone
2/3 gocce di salsa Worcestershire
Tabasco
Sale
Pepe
Bancone che vai, variazione che bevi. Ad andarci di mezzo è la vodka, il distillato protagonista del drink che può essere sostituita da un fermentato come il sakè diventando un Bloody Geisha o un Bloody Rita se si utilizza la Tequila. Oppure un Brown Mary con il whiskey.
La lista è lunga ed è sicuramente da testare per trovare il vostro preferito. Per adesso vi diciamo che il Bloody Mary più buono in assoluto si beve al Connaught Bar di Londra, il secondo cocktail bar migliore al mondo secondo The World’s 50 Best Bars.
Ma restiamo in Italia: ecco dove bere i migliori di tutto lo stivale.
Tre Bloody Mary da hotellerie al St. Regis
Firenze, Roma e Venezia. Presso gli hotel St. Regis di queste tre iconiche città italiane, ospiti e clienti esterni potranno chiedere di quel Bloody Mary che incontrerà di sicuro le loro aspettative. Si, perché oggi vogliamo fornirvi l’identikit del drink con tre twist differenti, a seconda di dove vi trovate.
Al Winter Garden Bar del The St.Regis Florence il Bloody Mary si chiama Bloody Brunello per celebrare la Grappa Brunello. E in effetti il drink è preparato con Vodka, grappa, succo di pomodoro e succo di limone, salsa Worcester, tabasco, pepe, sale di sedano, sale marino, miele d’acacia e guarnito con una fetta di limone e un rametto di rosmarino.
Se siete nella Capitale, al Lumen Bar del The St. Regis Rome, il drink omaggia il restauro dell’hotel in città: si chiama Red Admiral o Vanessa Atalanta, come la farfalla coloratissima simbolo della rinascita per alcune tradizioni. Questo cocktail è preparato con vermouth ambrato, Prime Uve nere, sale di Maldon, salsa Worcestershire, succo di lime e salsa di rafano, succo di pomodoro, pera d’Abruzzo Verrigni, tabasco verde, polvere di cappero di Pantelleria e foglia di basilico. La garnish è data da un fiore di cappero.
Al St. Regis Bar del The St. Regis di Venezia uno tra i migliori Bloody Mary della città è il Santa Maria, omonimo della basilica sulla quale si affaccia l’hotel. È preparato con Vodka, succo di pomodoro chiarificato, Verjus du Perigord, Horserafish Infused Absolut Elyx, soluzione salina, house-made Spicy Tincture e Poli Grappa, guarnito con pomodoro essiccato e spray.
I Bloody Mary del MioLab del Park Hyatt a Milano
Insomma il Bloody Mary da hotellerie sa farsi notare al punto che non possiamo non suggerirlo. Stavolta quello da non perdere durante un buon aperitivo è preparato al MioLab, il cocktail bar dell’hotel Park Hyatt a pochi passi da Piazza Duomo.
Al bancone ve ne servono ben quattro twist –dal classico con vodka (ma con aggiunta di zenzero) a quello con tequila. Ma i due Bloody Mary che vi raccomandiamo si chiamano Seasonal e Marie. Il primo è preparato con vodka, pomodoro bio, capperi di Pantelleria, cetriolo e Bloody Mary Mix 19.
Non aspettatevi un drink rosso come il fuoco. Marie è a base di vodka, pomodoro giallo bio, senape in grani e Bloody Mary Mix. Tra le garnish c’è anche un peperoncino. Un drink che, nonostante il colore più tenue, resta comunque carico.
I migliori Bloody Mary: i “Nove” di Lacerba a Milano
Da Lacerba, il cocktail bar di Via Orti a Milano (zona Porta Romana) di Bloody Mary si abbonda. Che li proviate tutti quanti in una sera o che li vediate come un buon pretesto per tornare ancora e ancora, i Bloody Mary sono una garanzia. E sono anche l’estro del bartender Agostino Galli che rivela subito il suo preferito: il McMary, con vodka al cipollotto.
Geniale il Yellow submaria, un twist che ha per protagonista la tequila infusa al peperone giallo e curcuma. La drink list (che però cambierà a breve) ha una pagina tutta “Bloodies” dove tutti i Bloody Mary sono preparati con succo di pomodoro, salsa Worcester, sale e pepe.
Tra i nove Bloody Mary in carta, il più iconico è di sicuro il Maria L’Acerba a base di vodka al peperoncino homemade e tabasco verde.