Aromi inebrianti di spezie, miscelazione contemporanea e food pairing coloratissimi nei migliori cocktail bar in India. Un viaggio attraverso gli indirizzi da scoprire tra Mumbai, Bangalore e Delhi.
I migliori cocktail bar in India, Mumbai
Polvere, disordine organizzato e cavalcavia interrotti a metà con anime in acciaio che spuntano dal cemento consumato: a Mumbai il brutalismo urbano si alterna alla natura rigogliosa che costeggia le strade.
Ai margini delle vie congestionate della città indiana, colme di persone indaffarate a ogni ora del giorno e della notte, è facile osservare ragazzi in abiti tradizionali che mangiano cibi di strada, mentre tuk-tuk gialli e neri sfrecciano a pochi centimetri da loro, suonando ininterrottamente il clacson. È la melodia di Mumbai, in cui ogni secondo è scandito da un insieme scombinato di suoni. All’inizio si sente forte come un pugno nelle orecchie, ma dopo poche ore ci si abitua e quel sottofondo cacofonico assume una dimensione magica.
Alla scoperta di Bandra
Il quartiere di Bandra oggi è l’hot spot della città e si riconosce per le sue case colorate che ricordano le architetture portoghesi. Per accedervi si passa attraverso un lungo ponte che gli è valso il soprannome di “Brooklyn”.
Comprese le potenzialità del quartiere, il gruppo Hunger Inc. Hospitality – fondato da Yash Bhanage e Sameer Seth – ha scelto questa chicca nel cuore della città per aprire i suoi locali di successo. Da visitare dall’ora di colazione, il sandwich bar Veronica’s è attivo da un anno e mezzo con un programma di specialty coffee realizzati con miscele indiane fruttate e dalla buona acidità. Sulla sua parete si legge la scritta “Bean Bag” con il numero di telefono del locale, per riprendere l’usanza dei venditori di chicchi di caffè che in città dipingono i loro contatti sui muri, mentre il menu comprende assaggi dolci e salati.
Al piano di sopra da febbraio ha aperto Papa’s, format che porta un numero selezionato di ospiti a sedere intorno al bancone, affidandosi alle mani dello chef Hussain Shahzad. Nella sala adiacente si trova un piccolo cocktail bar con posti al bancone, in cui gli ospiti possono degustare amuse bouche e miscele all’ora dell’aperitivo e fermarsi dopo cena. La drink list è un remix di classici con un twist, come il Bloody Mary servito in coppetta e con una mini pizzetta come side, oppure il Paloma dalle note spicy di jalapeño e liquore al chili.
Bombay Sweet Shop & The Bombay Canteen
A poche vie di distanza si trova una delle sedi di Bombay Sweet Shop, format che propone dolci e mithai tradizionali indiani in chiave vegetariana, racchiusi in packaging colorati che farebbero invidia a Willy Wonka. Bon bon al marzapane kaju, peda al dulce de leche e kaapi paak sono solo alcune delle specialità che si possono trovare anche nel punto vendita del quartiere di Byculla, con la sua cucina a vista, il laboratorio e le vetrine colme di dolci.
Quando cala il sole l’appuntamento è da The Bombay Canteen, cocktail bar e ristorante nell’area di Kamala Mills, chiamata così poiché un tempo sede delle più importanti fabbriche tessili della città. Il bancone è guidato da Prantik Haldar e serve miscele che celebrano le materie prime indiane attraverso tecniche contemporanee, rendendo omaggio alle storie non raccontate della città. Come Phool, long drink ispirato al mercato dei fiori (a 15 minuti a piedi dal locale) a base di gin, liquore floreale, vermouth, umeshu e soda alla calendula. Da accompagnare a una selezione di piatti e piattini come i gamberi Chettinad ‘Ali-Yolio’, cotti in olio di gamberi con zenzero, aglio e tamarindo oppure l’uovo fritto Kejriwal con formaggio fuso e chutney di peperoncino verde.
A pochi passi dal locale si trova PCO (Pass Code Only), primo speakeasy di Mumbai con il suo bancone all’aperto e una schiera di tavoli per fermarsi all’ora di cena, con una drink list dedicata al mondo dei tessuti. Infine, nel fashion district di Kala Ghoda, Americano è l’indirizzo giusto per chi vuole mangiare una pizza o la pasta dello chef Alex Sanchez e accompagnarle a twist on classic come lo Yukari Negroni con gin allo shiso, pandano e kaffir lime. Intanto fuori si è fatta notte fonda, le strade sono ghermite di persone che trainano carretti, montano e smontano strutture, mentre i clacson non hanno ancora smesso di suonare.
Bangalore, fra relax e lusso
Il passaggio a Bangalore è decisamente più soft. La città è considerata la “Silicon Valley” indiana: le sue strade più ordinate costellate di boutique, ne rivelano l’animo business, che si coglie anche nell’abbigliamento dei passanti.
Rifugio di relax all’insegna del lusso, Four Seasons Bengaluru at Embassy One è una tappa obbligatoria per chi cerca un’ospitalità a cinque stelle, corredata da un’ottima offerta ristorativa e da uno dei migliori cocktail bar di tutta l’India. Al livello inferiore si trova il ristorante Cur8 con ricette internazionali e tipiche indiane e un patio da cui si può accedere alla piscina dell’hotel.
Salendo al 21esimo piano si incontrano Far & East, brasserie asiatica dal design sofisticato e Copitas, cocktail bar dagli interni neri e oro con dettagli in bronzo, poltroncine di velluto e una terrazza da cui si può osservare lo skyline di Bangalore. Qui il bar manager altoatesino Jonas Vittur propone drink ispirati al concetto di zero waste come Leaf, a base di tequila, zafferano, acqua di miele, succo di lime e foglie della pianta asiatica betel.
Dalle birrerie artigianali ai nuovi cocktail bar in India
Uscendo alla sera, gli amanti del luppolo possono provare le tante birrerie artigianali della città, tra cui Toit, pioniera e ormai celebre in tutta l’India. Soka è invece un piccolo cocktail bar aperto dai soci Avinash Kapoli e Sombir Choudhary, con l’intento di creare un’esperienza omakase tra cocktail e piatti di accompagnamento.
Di recente inaugurazione anche Muro, locale che mostra come la mixology stia prendendo sempre più piede a Bangalore. Una zona esterna ricca di piante introduce nella grande sala principale con un ampio bancone ovale la cui bottigliera sospesa prosegue senza soluzione di continuità al piano superiore, diventando un secondo bancone che serve una zona più raccolta, da raggiungere salendo una scala elicoidale. Da provare la lista degli highball con Smoke and Mirrors, a base di whiskey, zenzero affumicato, miele e soda.
Per concludere la serata non c’è niente di meglio di Bar Spirit Forward, con le sue stampe vintage alle pareti e un microfono appeso sopra al bancone dove, a chiusura, i bartender intonano in coro la canzone “Get the fuck out” per invitare con ironia i loro ospiti a tornarsene a casa.
I migliori cocktail bar in India, Delhi
L’arrivo a Delhi, vibrante capitale indiana con più di 28 milioni di abitanti, immerge di nuovo nell’atmosfera colorata e chiassosa dell’India dove le mucche, considerate animali sacri, camminano e sostano indisturbate sui marciapiedi e in mezzo alle strade.
Per placare la propria sete, l’indirizzo giusto è Sidecar, uno dei migliori locali del mondo secondo 50 Best Bars. Fondato da Yangdup Lama e Minakshi Singh nell’hub del Greater Kailash II, si sviluppa su due piani. Il primo livello è dedicato al caffè e alla lettura di libri, il secondo è il cuore pulsante della mixology, con tanto di musica dal vivo. La drink list sembra un diario, con schizzi e appunti e racchiude miscele come Barley a base di scotch, orzo affumicato, vetiver e riduzione di birra. Ad accompagnarle, piatti sfiziosi tra cui polentine di mais avvolte nel panko e fritte oppure il pollo alle cinque spezie.
Spostandosi nel quartiere di Vasant Vihar si incontra Hoots’, cocktail room dall’ingresso segreto che offre miscele come l’Albert’s Old Fashioned ai sentori di miso e scotch. A pochi passi si trova Khi Khi, aperto da un gruppo di giovani ristoratori per unire buona cucina, drink e musica dal vivo. Fili colorati avvolgono il soffitto e fanno da sfondo a cocktail come Cinema Highball con whiskey infuso al popcorn e cola, servito con un side di popcorn.
Con il cinema ha a che fare anche Home Restaurant & Bar, locale guidato dal bartender Santanu Chanda, amante dello stile e dell’ospitalità italiana. Gli interni ricordano un salotto, con un grande schermo e un palco per le esibizioni live. Un’area degustazione separata si trova a pochi passi dalle sale lussuose per le proiezioni di film, tutte dotate di poltrone reclinabili.
Dagli speakeasy alla Bhumi Farm
Altro locale di Yangdup Lama e Minakshi Singh, Cocktails & Dreams è uno speakeasy situato a Gurgaon dove, appena scese le scale, si raggiunge la sala principale con bancone, tavoli e panche in legno. Qui si può ordinare il drink Apple & Cinnamon a base di whisky, riduzione di mela, sciroppo d’acero e cannella, assaggiando le tipiche specialità indiane come i Momo, ravioli con diverse farciture e il Khaaja, una combinazione di snack tradizionali serviti in un grande piatto, ideale per lo sharing.
Per staccare dalla frenesia della città, l’ultima tappa di Delhi è quella alla Bhumi Farm, progetto farm to table in un grandissimo giardino dai gelsi in fiore e una cucina che accoglie gli ospiti nei mesi invernali, mentre l’orto fornisce Sidecar e Cocktails & Dreams tutto l’anno.
Il luogo ideale per rilassarsi all’aperto, sorseggiare una birra e perdere lo sguardo nelle sfumature verdi della natura di Delhi.
Tratto dal magazine cartaceo di Coqtail – for fine drinkers. Ordinalo qui