Il Mandarin Garden di Milano ha una nuova drink list: si chiama Mirabilia e i suoi cocktail sono ispirati ad alcuni dei giardini più belli al mondo. C’è anche, ovviamente, quello di casa, custodito tra le mura dell’hotel Mandarin Oriental.
Mandarin Garden, la nuova drink list
I principali artefici del menù sono Guglielmo Miriello e Gaetano Ascone, rispettivamente direttore e bar manager del Mandarin Garden.
Lo spunto che ha guidato la loro ispirazione è stato di rifarsi a luoghi, piccoli o grandi che siano, in cui la natura è protagonista. Gli otto nuovi drink portano dunque alle pendici dell’Himalaya, in un parco naturale costaricano e lungo i litorali sudafricani. Ma anche a Marrakech, in un giardino botanico dell’Arizona e poi fra i giardini zen giapponesi e gli alberi dell’Indonesia. Come già accennato, non poteva mancare l’omaggio all’angolo di verde che si trova in centro a Milano, fra le mura dei palazzi del XVIII secolo in cui ha sede l’hotel Mandarin Oriental.
Coerentemente con l’ispirazione naturalistica, il layout della drink list è stato studiato per richiamare alla memoria i manuali botanici di un tempo, quelli che erano finemente illustrati (in mancanza di macchine fotografiche). Miriello e Ascone non nascondo l’ambizione di «stupire l’ospite e trasportarlo in un’esperienza multisensoriale che coinvolga non solo il gusto, ma anche l’olfatto e la vista». E aggiungono convinti che quello di Mirabilia «è un viaggio meraviglioso».
Mirabilia, tre cocktail e un giro per il mondo
Iniziamo dunque il viaggio di Mirabilia (già raccontato anche nel cartaceo di Coqtail for fine drinkers) seguendo l’ordine di presentazione. In apertura troviamo Escape: è il drink ispirato al giardino di Mandarin Garden e viene preparato con gin, ratafià, blend di vermouth profumati al pino e bitter al lampone. Da notare il sottobicchiere in legno intarsiato: nasconde un cassettino che, una volta aperto, sprigiona una fragranza nebulizzata al pino.
A seguire Majorelle, che guarda ai giardini della villa di Marrakech voluta dal pittore francese Jacques Majorelle: gli ingredienti sono vodka profumata all’eucalipto, liquore ai sentori di terra e di mare, spirulina blu, cordiale al limone marocchino e bitter alla menta.
Poi ecco Port Elizabeth, dedicato alla Garden Route sudafricana che segue il litorale oceanico e collega Mossel Bay a Port Elizabeth. Nel bicchiere troviamo cognac alle mandorle, acqua di ibisco, sherry, shrub di rooibos e fiori gialli di honeybush.
Gli altri drink di Mirabilia da provare
Il quarto drink porta in India, presso la città di Darjeeling, dove sorge il giardino Margaret’s Hope: inaugurato nel 1864 ed esteso fino a quasi duemila metri d’altitudine. Il cocktail Margaret’s Hope è a base di gin profumato al fieno, aquavit, liquore di vetiver, tintura darjeliing e patchouli, vermouth dry e fave di Tonka.
Balzo al di là dell’oceano Indiano e dell’oceano Pacifico, ed eccoci in Costa Rica, presso il Waterfall Garden: un parco che, fra le altre cose, ospita un’importante colonia di farfalle. A essa è ispirato il drink La Paz, fatto con rum della Repubblica Dominicana infuso al cacao, liquore al cacao e ai datteri, frutto della passione, lime, bitter vanilla & pepe jamaicano e aria al frutto della passione.
All’Arizona al Giappone
Di nuovo attraversiamo il pianeta, questo volta in direzione del Desert Botanical Garden dell’Arizona, un trionfo di cactus, piante grasse, alberi, fiori e animali. Nasce da qui il Desert Bloom, preparato con mezcal, bourbon infuso al sesamo, cordiale salato al cardamomo nero e ananas, liquore al tabacco e tintura al peperoncino habanero chocolate.
Il settimo drink di Mirabilia si chiama Harmony Elixir ed è ispirato all’armonia dei giardini zen. È una miscela di gin, liquore al lapsang, tintura alle cinque spezie e soda alle pere nashi.
Chiude il viaggio Island Essence: whisky infuso shiitake, amaro, tintura al caffè, miso, latte di cocco e lime. Per un cocktail che si rifà all’Indonesia e in particolare al suo ruolo centrale nel commercio mondiale del caffè. Non dunque a un giardino specifico, piccola eccezione al filo conduttore di Mirabilia, ma comunque a un luogo dal forte valore naturalistico.
Immagini courtesy Mandarin Oriental Milano