Nik’s & Co. celebra gli anni ’70 con una carta creata a quattro mani dal resident chef Paolo Bertin e dal bartender Marco Garavaglia. Il menu unisce sapori e profumi della cucina a cocktail pensati per palati curiosi. Il consiglio? Iniziare con uno dei percorsi degustazione, assaporare e scegliere l’abbinamento preferito. Poi, ripetere.
Nik’s & Co. la carta anni ’70
In zona Stazione Centrale a Milano si trova un luogo di convivialità che dal 2016 riunisce gli appassionati della mixology di qualità. Nik’s & Co., cocktail bar nato da un’idea di Leo Sculli e soci, con il suo menu eclettico rende omaggio agli anni ‘70, un periodo storico rivoluzionario.
La proposta è un caleidoscopio di piatti ideati dal resident chef Paolo Bertin abbinati ai cocktail del bartender Marco Garavaglia. Un mix di sapori e profumi capaci di evocare i volti noti e le mitiche invenzioni di quel decennio.
Nik’s & Co. carta anni ’70: da Brown Sugar all’omaggio al presidente americano Nixon
Per l’occasione, lo chef ha pensato a due percorsi distinti: Dancing, composto da tre piatti e tre drink, e Rocking, con sei piatti e altrettanti cocktail. Ma con questo menu c’è da divertirsi anche a scegliere soltanto un abbinamento. Tutto parte con le note di Brown Sugar, celebre brano dei Rolling Stones del 1971, proponendo un piatto provocatorio a base di lingua di vitello brasata, zucchero grezzo, birra scura, anice, caffè e kimchi. Associato c’è il cocktail omonimo, un mix di rum venezuelano e haitiano profumato di zenzero e lime, reso vellutato da uno sciroppo di zucchero di Barbados.
Con le lumache alle erbe aromatiche, patate, fieno, cavolo nero, capperi e senape, si passa dalla musica alla tecnologia omaggiando a Ray Tomlinson, programmatore famoso per il primo messaggio di posta elettronica grazie a Internet. Il piatto è accompagnato da E-Snail, un drink chiarificato con tequila bianco infuso al fieno, sherry, cordiale di peperone e jalapeño e yogurt.
Il viaggio tra i sapori prosegue nello stesso anno con l’abolizione del sistema aureo da parte del presidente americano Richard Nixon. Un lingotto di cioccolato, pera, rosmarino e caldarroste è abbinato a Gold Fashioned, drink a base bourbon, scotch, bitter al cacao e rosmarino, con sciroppo di camomilla.
Ricordo dei Pink Floyd e di Steve Jobs
Non poteva esserci omaggio migliore della bavarese a base di cioccolato bianco, completata da zucca, arancia e liquirizia, per The Dark Side of the Moon, capolavoro assoluto dei Pink Floyd registrato nel 1970 e pubblicato tre anni dopo. Il piatto, che evoca riflessi lunari, è da degustare insieme a Dark Moon fatto con vodka, acqua di zucca e cordiale mandorla e liquirizia.
Gi avvenimenti da ricordare di quel periodo sono tanti ma alcuni superano altri nella memoria collettiva. Chi non rammenta Yolanda Baker e la sua Discoball, un’invenzione del ’73 e simbolo di quegli anni? A lei lo chef dedica il suo petto d’anatra glassata al vermouth dry con pannocchia, shiso e avocado, abbinato a un cocktail chiamato La Scoteca, ovvero una miscela di bourbon, amaro, bitter , vermouth dry, shrub di cipolla di Tropea.
Non poteva mancare all’elenco un cenno a Steve Jobs, fondatore di Apple nel 1976. Il piatto dello chef è un rombo mantecato con mela arrosto, dragoncello e midollo accompagnato da un drink a base di acquavite, liquore al profumo di anice stellato, menta e vaniglia, aquavit e sidro di mela, ingrediente che, in inglese, dà il nome anche all’abbinata.
Ricordi di viaggio con Nik’s & Co. carta anni ’70
Il menu del Nik’s salta poi temporalmente di tre anni fino al 1979, anno del lancio del compact-disc. Un crudo di cavallo, alga nori, more, ravanelli fermentati è abbinato a Ciddì, cocktail in cui l’alga nori è infusa al pisco, distillato sudamericano unito a bitter, vermouth e fermentato di frutti rossi.
Il decennio si chiude con l’incisione del disco Knock on Wood, brano di Amii Stewart, accostato a un piatto che richiama i sapori del bosco con topinambur, tartufo nero, crescione, noci e ginepro, da mangiare con le cuffie, ascoltando i rumori del sottobosco. In abbinamento c’è KWood, cocktail caratterizzato da un gin aromatico e fresco, e note balsamiche di eucalipto e pino mugo, unite a quelle erbacee del tè oolong.
Il 1980 inizia invece con l’ideazione del divertente videogioco giapponese, Puk-Man. Conosciuto dal mondo come Pac-Man il gioco dona il suo nome alle creazioni del Nik’s fatte di polpo, patate, caprino, paprica e carote che allietano le papille gustative unendosi agli ingredienti del cocktail, gin ai fiori di ciliegio, liquore al prugnolo, shrub alla carota viola e cannella.
Questa la carta completa, ma al Nik’s & Co. il viaggio non si ferma qui, e gli anni ’70 sono solo uno dei suoi tanti approdi deliziosi. La prossima volta, quale sarà la meta?
Immagini courtesy Nik’s & Co.
