La nuova drink list di Norah Was Drunk, locale in zona Lambrate a Milano, ribalta la creatività a favore di uno stile di miscelazione coerente. Il risultato? I grandi classici continuano a essere riconosciuti e riconoscibili, grazie ai twist dei bartender al bancone.
L’evoluzione dei cocktail di Norah Was Drunk
Dall’apertura all’inizio del 2022, Norah Was Drunk sembrava già avere le idee chiare: il cocktail bar in zona Lambrate a Milano (Via Antonio Porpora 169), è una nicchia della mixology che accoglie gli avventori in uno spazio soffuso dai toni verdi, con pochi fronzoli, dedicato solo ed esclusivamente al buon bere.
Il cocktail bar di Stefano Rollo e Niccolò Caramiello ha sempre proposto delle miscele capaci di parlare da sole. La nuova drink list del locale continua a insistere su questa sorta di indipendenza della mixology, dove ogni cocktail resta autentico e singolare, senza che abbia bisogno di chissà quale grande presentazione per poter convincere chi vorrà sedersi al bancone.
I nuovi drink di Norah Was Drunk si ispirano ai grandi classici già noti agli appassionati di mixology: Caramiello li ha voluti semplicemente personalizzare quanto basta, ricorrendo all’utilizzo di materie prime e ingredienti capaci di offrire twist senza intaccarne l’identità.
Parola di bartender
“Non abbiamo puntato a nessun concetto creativo in particolare, perché temevamo potesse vincolarci. La nuova drink list di Norah Was Drunk è per di più coerente nello stile di miscelazione che fa a meno delle tecniche più avanzate, di un certo tipo di tecnologia che finisce solo per sovrastare l’autenticità di una miscela”, ha raccontato Stefano Rollo.
I drink da ricordare
Rivisitazioni in grande stile dei classici. Quell’“in grande” sta però nella loro capacità di aver intaccato davvero poco l’essenza naturale dei drink a cui si ispirano e nella loro capacità di aver rispettato l’autenticità dei drink che già tutti conoscono.
Per esempio l’Irish Coffee che, da Norah Was Drunk diventa House Irish Coffee dove il whiskey è unito a uno specialty coffee mentre la panna è montata con assenzio, facendo sì che nel suo complesso la miscela bilanci il gusto della caffeina e quello dell’anice.
Un tocco francese
Scenografico è anche il Dry Apple Martini: sul fondo del bicchiere c’è una piccola mela d’importazione francese, fatta precedentemente marinare nel distillato di sidro alle mele, il Calvados, ingrediente protagonista di questo twist sul cocktail Martini. Ne risulta una miscela elegante già nel profondo.
Un tocco tiki
La visita da Norah Was Drunk è consigliata anche per il twist su uno dei cocktail tiki più interessanti di sempre: il Don Special Daiquiri. Il drink Black Betty affianca al rum due ingredienti apparentemente inaccostabili, ma che al sorso si rivelano fatti davvero l’uno per l’altro: funghi porcini e liquirizia.
La nuova drink list di Norah Was Drunk ha superato il test
La nuova drink list del cocktail bar Norah Was Drunk illumina gli spazi in penombra di tutto il locale: non servono grandi fronzoli o chissà quali promesse. Le nuove proposte di Niccolò Caramiello sono tutte, semplicemente, fatte per apprezzare l’identità dei cocktail più classici esaltandoli davvero quanto basta.
Immagini courtesy Norah Was Drunk, credits Stefania Zanetti