Ambiente retrò, motociclette in cortile e chiavi inglesi: bere un drink da Officina regala un’insolita visuale, tra le più belle di Milano
Che forse al posto del carburante, nel serbatoio delle moto di Officina ci sono i cocktail. Sono tantissime, esposte come fossero bottiglie: c’è però una sola, grande etichetta che le riunisce tutte –ed è la location di Via Giovenale 7.
Officina, tra i cocktail bar milanesi più affascinanti
Officine Riunite Milanesi è una meccanica inspiegabile: non c’è il grasso dei motori ma il passo. Che dal 2016 si è allungato, arrivando lontano pur rimanendo nello stesso cortile, tra i più vivibili e vissuti a Milano –ma non in termini di stanze e appartamenti, quanto più di vita vera, intensa, che una notte ne vale cento.
Officina è continua sperimentazione e certezza mai banale ed è come uno di quei posti in cui si trova tutto –dalla cianfrusaglia sempre utile alla fretta inutile nel dirsi: “Devo andare, la sveglia suona tra poche ore”. Si sta in bilico da Officina: tra un divanetto e lo stupore, tra un casco che serve a raccontare e non per protezione, perché la sola protezione, in questo fantastico locale, è il bartender che sta dietro al bancone.
Ma che è molto più vicino alle persone, più di quanto si possa immaginare –azzeccandone il palato o facendocelo ritrovare: è un posto affine, senza fine, aperto a una Milano che la notte ha sete.
Officina – Il locale
Arredata come casa, ecco come si presenta Officina. C’è il tappeto e la luce soffusa del relax da salotto, quello di quando è sera per cui si guarda la televisione. In Via Giovenale 7, però si sbirciano le bottiglie dietro al bancone e i colori sono più vividi. C’è la vista retrò di un sogno fatto in passato, un motore vecchio e rispolverato e, un po’ come tutte le case c’è il garage esterno dove si custodiscono quegli oggetti per andare più veloce.
In quello di Officina si va per stare seduti, per godersi drink e chiacchiere, drink e motociclette, drink e atmosfere. L’esterno del locale ha sedie e tavolini per le belle giornate,, mentre all’interno c’è un soffitto argento vivo che se la intende con i grandi specchi alle pareti. Chiavi inglesi e dettagli che sembrano arrugginiti a contrasto coi divani in pelle, i tappeti persiani, i grammofoni e le lampadine. Ospitale, ingannevolmente vecchio, divertente.
Officina – La cucina
Chissà che una mattina, percorrendo Via Giovenale in auto (o in moto), la benzina non finisca proprio davanti al civico 7. Da Officina c’è tutto il carburante di cui si ha bisogno. Non è diesel, non è metano.
E’ il (ricchissimo) brunch della domenica: uno spettacolo –e nel vero senso della parola!- perché ci sono proposte internazionali, oltre agli immancabili croissant al burro, i pancake con la frutta fresca, pane burro e marmellata –soltanto per citare le proposte dolci. Le tartare al salmone, la tartare sulle frise pugliesi e i sandwich meno italiani del mondo.
La cucina del locale è open mind ed è socia dei drink in carta. All’orario dell’aperitivo, i finger food escono allo scoperto per arrivare su un vassoio dove c’è posto per tutti, infatti, dietro il fantomatico imbarazzo della scelta, c’è lo zampino dei colori, delle provenienze e delle consistenze.
Officina – La drink list
I drink sono gli stratagemmi dei bartender di Officina. C’è Antonio Landriscina che tira fuori il meglio dalle bottiglie e che quasi ne camuffa il sapore, ricreando quell’effetto sorpresa quando se ne leggono gli ingredienti. E poi la new entry, Jacopo Castronovo che arriva direttamente dal The Spirit.
I bicchieri non dovrebbero avere il fondo, da Officina: la speranza è infatti quella di un “all you can drink” o di un “drink all night long”: è sempre il cocktail perfetto. Twist audaci, miscele tailor-made, equilibri aggiustati forse con quelle stesse chiavi inglesi alle pareti.
Bitter homemade e ingredienti che preservano i sapori più lontani si uniscono alla forza dei distillati: quel che ne esce è infatti un drink poliglotta, scenografico e scenico, che è meglio fingere di non aver capito a pieno….soltanto per poterlo ri-ordinare!
Tra i drink più interessanti del 2019:
Taj Mahal: Officina è quella spinta meccanica che fa girare il mappamondo e che ci fa arrivare in India, per esempio. E serve di sicuro qualcosa di forte per dire di trovarsi davanti al Taj Mahal. Quello di Antonio Landriscina è preparato con gin, Americano Cocchi, Calvados Marin. Il drink è rotondo come le forme dello splendido mausoleo perché arricchito con latte, ananas, pompelmo e spezie indiane. Esotico, incredibile.
Machu Picchu: Ci si arriva in un sorso. Quello dato al Pisco Diablada e al Muyu Vetiver Gris. Un viaggio morbido quello da Milano fino al Machu Picchu, agrumato e sodo per via del bitter. Si sta morbidi come su una comoda seduta in pelle, perché c’è il pompelmo rosa e anche il frutto della passione. Il drink Machu Picchu è fruttato ma è anche cremoso al palato grazie allo sciroppo di vino bianco.
Colosseo: Non poteva mancare la bellezza di un’Italia a cui si dedica ormai qualsiasi cosa, tanto ispira. Officina vuole omaggiare il simbolo della capitale un drink corposo quanto lo sono i (pazzeschi) dettagli monumentali del nostro bel Paese. Il drink ha un retrogusto balsamico perché c’è l’aceto alle fragole insieme al Vermouth del Professore. E il resto…è storia.
Perché andarci
Officina perché ripara l’umore, mette a posto i sapori e rilassa le serate. Il locale ci mette olio di gomito per accogliere una clientela che torna a sedersi soddisfatta: Officina è il posto giusto per chi ne cerca uno a cui affezionarsi. E se avete nostalgia delle domeniche in salotto, il brunch è un buon appiglio –soprattutto ben fornito- che renderà la vostra settimana appagante…proprio nel suo ultimo giorno!
Contatti
Officina Milano
Via Giovenale, 7
333 2139112
Immagine di copertina credits Coqtail Milano
Aperto per: Brunch, aperitivo, after dinner
Come arrivare: Tram 15 fermata Castelbarco
Ambienti: Due sale interne, ampi dehors
Cocktail: da 12 a 20€
Calice di vino: 10€
Brunch: 30€