C’è un luogo a Torino dove le vie della cucina d’autore e della mixology di qualità convergono, unite dalle sorprendenti cuvée dell’Alta Langa. Piano35 Ristorante, con il suo Lounge Bar in linea di continuità al 37° piano, si trovano proprio qui: a quasi 170 metri d’altezza, all’interno del grattacielo Intesa Sanpaolo disegnato da Renzo Piano. Come un faro illuminano il panorama cittadino. Come veri laboratori del gusto, per piatti e cocktail, deliziano i palati più raffinati abbinando le straordinarie bollicine di una terra di grandi vini.
Expression N.1 di Marco Sacco da Piano35
L’Alta Langa, territorio che abbraccia le province di Asti, Alessandria e Cuneo, vive oggi un rinascimento enologico. Questa regione, con le sue colline ondulate e un microclima unico, si afferma come una delle zone più promettenti per la produzione del Metodo Classico di alta qualità. E non è un caso se il Consorzio, in questi ultimi cinque anni, ha visto crescere esponenzialmente il numero di etichette, passando da una ventina di produttori a oltre 70.
In questo contesto, lo chef stellato Marco Sacco, per Piano35 ha scelto di collaborare con la storica cantina Enrico Serafino per creare Expression N.1, una cuvée Alta Langa Metodo Classico che rappresenta l’essenza del territorio piemontese. «Quando è partito il progetto di Piano35, ci serviva un vino Alta Langa che fosse un’alternativa vincente agli champagne o alle bollicine della Franciacorta. E sappiamo quanto i piemontesi amino il vino del proprio territorio», spiega lo chef.
Così nasce Expression N.1 di Marco Sacco, un 100% Pinot Nero che si distingue per complessità e raffinatezza. Con 50 mesi di affinamento sui lieviti nelle cantine ottocentesche di Enrico Serafino, più altri otto mesi di maturazione, rappresenta al meglio l’arte spumantistica piemontese. Per Sacco non è solo un vino, «ma il racconto personale del territorio. È la rappresentazione della storia dei vignaioli piemontesi dove l’Alta Langa si esprime nel migliore dei modi».
Piano35 Ristorante
Ovviamente la cucina di Piano35 Ristorante si abbina sapientemente alle bollicine firmate da Sacco. «L’Alta Langa si degusta come si vuole, le bollicine si bevono sempre. Dall’aperitivo a tutto il pasto. Come in una relazione stretta, ci sono piatti che le scelgono», racconta lo chef. «Il mio Lingotto del Mergozzo, trota affumicata unita a un gel di lamponi e fiori. Oppure il Buratello, cotto a bassa temperatura con salsa delle sue spine affumicate alla griglia, e la Carbonara Au Koque, dove il salto con il burro di montagna e la salsa all’uovo sottolineano molto bene la leggerezza del Pinot Nero». Tutti abbinamenti che dimostrano la versatilità e l’eleganza della cuvée piemontese che non si ferma davanti ai piatti.
L’Alta Langa si serve anche al Lounge Bar
Da Piano35 Lounge Bar, l’head of mixology Simone Sacco utilizza infatti l’Alta Langa come ingrediente chiave per le sue miscele. «Cocktail e bollicine convivono e sono parte della nostra cultura. Sono rivali e compagni. Ma se talvolta uno esclude la vendita dell’altra, insieme trovano delle formule sia classiche che contemporanee molto interessanti», spiega il figlio dello chef. «Pensando all’identità di Expression N.1 in miscelazione mi viene subito in mente un Death in the Afternoon, con poco assenzio, un classico Champagne Cocktail o un Kir Royal affiancato a un’ottima crème de cassis».
Expression N.1 nei cocktail
La scelta di utilizzare Expression N.1 nei cocktail non è casuale. Simone Sacco vede in questa cuvée un’opportunità unica per realizzare grandi classici in cui la bollicina è protagonista. «Consideriamo due categorie di bollicine e aggiungiamole alla base di un French75 con gin, succo di limone, sciroppo di zucchero», spiega.
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Immagini courtesy Piano 35