Wild Turkey in collaborazione con Campari Academy lancia un nuovo format: il racconto della Wild Turkey Family, un modo diretto di parlare del Brand premium e del mondo del bourbon a tutti gli appassionati. Prima, dai banconi più rappresentativi del mondo whiskey in Italia, poi attraverso i social. Benvenuti nella Wild Turkey family.
Il racconto della Wild Turkey Family parte da Milano
C’è una famiglia che si può scegliere. Si chiama Wild Turkey Family ed è composta, ancor prima che di bartender appassionati di bourbon, di persone genuine, generose e coraggiose.
La Wild Turkey Family si racconta attraverso la sua storia e le sue imprese che altro non sono che lo specchio della storia e delle imprese del Brand del Kentucky, simbolo del bourbon whiskey premium che ha saputo stringere e far legare un folto gruppo di professionisti della mixology.
“I bartender sono i primi ambasciatori di Wild Turkey”, ha detto Aldo Bruno Russo, Brand Ambassador Wild Turkey. “Per questo con Campari Academy abbiamo deciso di raccontare a tutta la community di bartender il mondo che sta dietro alla Wild Turkey Family. Prima, dai banconi più rappresentativi del mondo whiskey in Italia e poi attraverso i social. Periodicamente, tramite i canali di Campari Academy, i bartender della Family racconteranno ai colleghi e agli appassionati del distillato le loro vite, le loro idee, le loro scelte imprenditoriali, i loro cocktail a base Wild Turkey”.
A lezione con la Wild Turkey Family
In questi ultimi anni Wild Turkey ha voluto promuovere una maggiore formazione e visibilità della categoria dei bartender che, mettendoci la faccia oltre che il loro sapere, aiutano a comunicare e far conoscere ai consumatori come ai colleghi, esperti di mixology, il Brand e il mondo del bourbon. Da qui l’idea di uno speciale format pensato con Campari Academy che altro non è che un racconto della Wild Turkey Family.
Il racconto della Wild Turkey Family
Il progetto riunisce i bartender della Family in gruppi di 6, al momento sono una cinquantina di professionisti sparsi in tutta Italia. Ogni sei mesi il gruppo prescelto si incontra dietro al bancone del locale di uno dei 6 mixologist. Durante la giornata i professionisti scambieranno idee e ricette fino a definirne tre a testa, per un totale di 18, che verranno riproposte durante la sera ai clienti del cocktail bar prescelto. Chi non avrà la possibilità di assaggiare i drink potrà conoscere i bartender e i cocktail sui social di Campari Academy.
Le preparazioni del PercentoLab
La prima giornata a fare da apripista è stata quella che è iniziata al PercentoLab di Milano. La nuova realtà del gruppo dei fratelli Hu, imprenditori forti nel mondo della mixology che spopolano a Milano con i locali Chinese Box e Bob, è una fucina di idee e un aggregatore di menti geniali. Un laboratorio interamente votato alla miscelazione staccato dai propri locali e capitanato da Lucian Bucur. “Il PercentoLab fornisce materiali e preparazioni per tutte le realtà del gruppo. Inoltre, essendo aperto alla ricerca e alla sperimentazione coinvolge e invita tutti i bartender. Come nel caso dei professionisti del bar della Wild Turkey Family che possono sfruttare questi spazi per incontrarsi, scambiarsi idee e ricette”, spiega il manager del laboratorio di viale Stelvio.
Proprio come hanno fatto i bartender della Family invitati a prendere parte alla prima del format di Campari. Una volta terminate le preparazioni dei drink i ragazzi della Family si sono spostati al Bob dove hanno incontrato i clienti, consumatori affezionati di Wild Turkey e curiosi del mondo Bourbon.
I cocktail serviti al Bob
“Tre cocktail per sei bartender. Per un totale di 18 drink che sono stati preparati e messi a disposizione per gli ospiti del Bob. La serata è stata suddivisa in slot da circa 90 minuti in cui ognuno ha dato il meglio di sé raccontando in forma liquida il mondo Wild Turkey. Un distillato che fa la storia del bourbon da oltre 160 anni”, continua Aldo Bruno Russo.
Il goal di Wild Turkey è chiaro e semplice. “Il consumatore che partecipa alla serata ha la possibilità di degustare Wild Turkey, ma con un approccio diverso dal solito. Sia dal punto di vista creativo che territoriale, perché ogni bartender porta con sé gli elementi della propria terra di provenienza”, prosegue il Brand Ambassador.
Ma chi sono i primi bartender a far partire il progetto di Wild Turkey?
Cesar Araujo
Il padrone di casa del Bob, cocktail bar di Milano dedicato agli appassionati di whiskey, è Cesar Araujo che prima di approdare nel locale di via Borsieri ha fatto esperienza nelle migliori realtà milanesi, tra cui l’Idèal Cocktail bar e il The Botanical Club. “Il mio lavoro si ispira alla cultura della miscelazione di tutto il mondo prediligendo la materia prima qualità, rispettando la tradizione, ma rielaborandola in chiave contemporanea. Wild Turkey è una grande azienda che realizza un whiskey premium versatile dal gusto unico. Uno dei miei cocktail della serata è Peekaboo, presente in carta per tutta la stagione. Creato con una buona dose del robusto e corposo Wild Turkey 101 ridistillato, Peekaboo sottolinea le note di vaniglia e spezie del whiskey rinforzate dl mix di bitter anch’essi ridistillati e dall’aggiunta di zucchero”, spiega Araujo.
Ivan Patruno
Pensando già al prossimo Wild Turkey Camp, la quattro giorni che l’ha consacrato all’interno della Family, Ivan Patruno del Bulk Mixology Food Bar di Milano ha chiamato il suo drink Wild Camp. Ingrediente principale Wild Turkey Bourbon e tutte le sue sfaccettature. E poi tequila reposado unito a un cordiale di pompelmo e curcuma, lime e un top di ginger beer. “L’esperienza all’Excelsior e Turbigo Bar & Restaurant, allo Skylon di Londra e al Mandarin Oriental Milano, fino alla direzione del bar del Bulk sono state per me il trampolino per conoscere Wild Turkey, il primo premium brand di Kentucky Bourbon Whiskey a livello mondiale. Un distillato autentico come le sue tradizioni”, dice Patruno.
Danilo Carra
La genialità espressa da Danilo Carra dell’Out Of di Senigallia viene racchiusa tutta in uno dei suoi tre cocktail, una rivisitazione dell’Old Fashioned. Il suo Old Cake è composto da Wild Turkey 101, infuso con pere e noci, sciroppo al cioccolato. “Per creare questo cocktail non avuto dubbi. Il 101 ha mostrato la sua anima dolce con note di rovere tostato, vaniglia e sentori agrumati che hanno dato corpo al drink. Al palato il distillato si è mantenuto pieno e ricco con note di vaniglia, caramello e un leggero sentore di pepe che, con l’unione del cioccolato, si sono rafforzate”, afferma Danilo Carra. “Con le oltre 200 etichette di whisky alla mescita, nel mio bar in settimana arriviamo a fare circa 100 cocktail al giorno, nel weekend anche 400. Un bel numero che premia chi come noi della Family ha sempre creduto in un Brand come Wild Turkey”.
Jibril Del Monte
Da Treviso arriva Jibril Del Monte portando con sé tutta l’esperienza fatta nel suo locale aperto nel 2017, il Jibo’s Bar, una piccola whiskeria veneta. “A Treviso mi sono specializzato nella miscelazione di whisky che è il mio distillato preferito. Dagli american agli scotch, dagli Irish whisky ai giapponesi, la mia grande passione ha fatto crescere il locale in fama. Oggi il mio bar conta circa 80 etichette da cui estraiamo il meglio per realizzare i nostri drink che poi abbiniamo a un dolce. Tra i bourbon quello che prediligo è Wild Turkey che ho voluto utilizzare per il mio cocktail Jibo’s Penicillin nella versione Wild Turkey Rye e Wild Turkey Bourbon uniti allo zenzero, alle mele, ai fiori d’arancio, qualche goccia di bitter, tè nero affumicato, zucchero di canna e soda”, racconta Jibril Del Monte.
Vanessa Vecchio
Porta con sé la freschezza della Sicilia Vanessa Vecchio, una dei tre soci di Oliva.Co di Catania, il cocktail bar in stile newyorkese, aperto nel 2019 nel centro della città. “Seguo Wild Turkey da diversi anni ed entrare nella Family è stato una piacevole scoperta. Mi ha portato tantissimo sia a livello di amicizie che di condivisione. Al Camp ho imparato ad amare Wild Turkey ancora di più riconoscendo le numerose sfumature di ogni prodotto della distilleria. Come, per esempio il Russell che non conoscevo e altre chicche del genere”, spiega Vanessa Vecchio. “La nostra cocktail list è formata da almeno 40 drink di cui 10 a base whiskey. Il cocktail che va di più? Il Whiskey Sour da cui ho creato il mio Gherkin Sour fatto con Wild Turkey Rye, limone, zucchero e gherkin”.
Riccardo Pennacchia
Chiude la prima edizione dei Racconti della Wild Turkey Family Riccardo Pennacchia, giovane imprenditore e formatore cresciuto all’interno di Campari Academy, partendo dal corso basic fino ad arrivare al barmaster. “Finita la formazione non potevo che aprire un locale a mia immagine e somiglianza, il Sottovoce Speakeasy di Bergamo dove Wild Turkey porta tutta la sua storia e l’atmosfera del Proibizionismo. Ben 33 posti a cui si accede solo con una tessera, per 150 etichette in bottigliera che mi aiutano a creare almeno il 30% dei cocktail a base whiskey. Il mio preferito? Si chiama Kung Fungo ed è caratterizzato da Wild Turkey 101 Bourbon, il fiore all’occhiello del portafoglio Wild Turkey che conferisce al mio drink un aroma eccezionalmente dolce ma intenso. Quello classico di vaniglia e legno di rovere con vigorose note di miele e arancia. Al distillato aggiungo del Campari infuso ai porcini, lampone e un top di soda al pompelmo rosa”, conclude Riccardo Pennacchia.
Se vorrete conoscere i prossimi bartender seguite le storie sui social di Campari Academy e brindate a Wild Turkey e alla sua Family.
Immagini Courtesy Campari Academy, credits Davide Dusnasco