La ricetta del cocktail IBA venerato dagli operai americani della seconda rivoluzione industriale. Che, a quanto pare, restituiva un sacco di energia!
Da quando ha fatto la sua comparsa per la prima volta negli States, il Gin Fizz è diventato il drink di chi va di corsa. E –non ci crederete- tra lui e il Charleston c’è una fortissima correlazione.
Ma partiamo dall’inizio, anche se lo sapete quanto ci piace tenervi sulle spine.
Quando nasce il Gin Fizz?
Il Gin Fizz nasce già negli ultimi anni dell’800 ma è soltanto intorno al 1920 che se ne inizia a parlare sul serio.
Ancora una volta dici America e Jerry Thomas, il più noto bartender americano -nonché padre della mixology, che nel suo libro ad alta percentuale alcolica inizia a parlare di Gin Fizz come uno shakerato, vigoroso, dissetante, inizialmente servito in un bicchiere di medie dimensioni.
Ne scrive per la prima volta nel 1876. Ma sapete com’è: anche nel mondo beverage ci sono dei ripensamenti, delle indecisioni che alla fine spingono proprio là dove vuoi arrivare, intercettando appieno le esigenze delle persone. Alla maniera di un cubetto di ghiaccio che fa pieno centro nel bicchiere.
Il Gin Fizz secondo Jerry Thomas
Il Gin Fizz si ridimensiona e anziché parlarne come un drink shakerato, nell’edizione risalente al 1887 del suo grande libro sui drink, Jerry Thomas parla del Gin Fizz come un cocktail miscelato e posto all’interno di un bicchiere più alto, diventando a tutti gli effetti un long drink.
E sapete perché? Perché siamo negli anni della seconda rivoluzione industriale. E gli operai, trascorsa una faticosissima giornata di lavoro, non avevano che voglia di bere qualcosa di fresco, dissetante e veloce, onde evitare di arrivare a casa tardi: secondo noi, non tanto per la cena quanto per le loro mogli.
Un Gin Fizz shakerato avrebbe di gran lunga dilatato i tempi non soltanto di preparazione ma anche di fruizione stessa del drink che, se così preparato, sarebbe stato nettamente più ghiacciato e di conseguenza più lento da bere. Ecco spiegata la variazione nelle tecniche di preparazione della sua ricetta.
Il Charleston
Ma cosa c’entra il Charleston? In quegli anni, nei locali di passaggio dove si recavano gli operai, c’erano i ballerini a intrattenerli con questa danza frizzante, fatta di movimenti veloci, liberatori ed energici.
Proprio come il Gin Fizz –che i danzatori stessi sorseggiavano tra una pausa e l’altra. Forse per alleggerire la stanchezza?
Provate a berlo dopo una giornata impegnativa e rispondete voi alla domanda!
Ecco la ricetta per preparare anche a casa il Gin Fizz più autentico.
Appartenendo alla categoria dei cocktail IBA, non possiamo che descrivervi la tecnica di preparazione raccomandata proprio dall’International Bartenders Association.
Ingredienti
45 ml di gin
30 ml di succo fresco di limone
10 ml di sciroppo di zucchero
uno spruzzo di soda
Procedimento
Shaker alla mano, iniziare a riempirlo di ghiaccio. Successivamente, versare al suo interno tutti gli ingredienti, eccetto la soda. Dopo una bella shakerata, versare la miscela in un tumbler alto. A questo punto, colpire l’interno del bicchiere con un bel getto di soda.
Garnish
Il garnish del Gin Fizz è una fetta di limone. O magari una zest, scegliete voi.
Salute!