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A Milano una nuova apertura fa “Rumore”

Rumore è l’american bar cercato da tutti e creato da Riccardo Giraudi, già proprietario di Beefbar, che rimpolpa i pairing del locale con proposte food da leccarsi le dita. La nuova espressione delle serate milanesi punta tutto sui grandi classici. Da bere immersi in un’atmosfera scandita da musica e impronte di design degli anni ’20 e ’60.

Rumore è un suono così familiare

La voce della Carrà risuona nella testa mentre Milano cambia musica, introducendone una su cui ci si può bere sopra. Rumore è il nuovo american bar del Quadrilatero, anche se ha i tavoli ottagonali. È grazie a questo spazio se un ex Seminario Arcivescovile di 500 anni, è tornato a farsi sentire. Rumore si trova qui, all’interno dell’area del Portrait Milano.

Rumore ha la firma di Beefbar

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Questo novembre è stato diviso in due. La prima metà dal tintinnio dei soliti bicchieri, quelli dei locali già visti, la seconda metà da quella rumorosa delle speciali miscele che scendono giù dalle labbra al palato. L’american bar Rumore si trova proprio accanto al ristorante Beefbar, e non è un caso perché il proprietario dei due locali è sempre lui, il visionario Riccardo Giraudi, che ha dedicato il nome del suo nuovo locale proprio a Raffaella Carrà, colonna sonora dei suoi viaggi passati insieme a Sara Battaglia, amica e Creative Director di Rumore.

Rumore rievoca anche le serate parigine di Giraudi, quelle “dove stavamo tutti stretti, in ambienti soffusi, dove tutti si conoscevano e solo a chi era uno di noi spettava il diritto d’accesso”. L’imprenditore ha voluto creare, infatti, un luogo di raccoglimento non solo dei suoi amici e clienti più affezionati, ma un posto intimo che raggruppa l’intera offerta food&beverage: ai drink, infatti, si affiancano gli street food già noti di Beefbar.

Rumore e Beefbar: il food pairing

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I pairing sembrano concatenarsi formando un incastro perfetto, tra miscele luminose e proposte food che si affiancano irradiate da quella stessa luce. A nessun cliente la sua scelta sembrerà casuale, perché l’intera proposta di piatti e cocktail di Rumore è un filo su cui tutto viene allineato.

L’atmosfera dell’american bar milanese

Entrando noterete subito una caratteristica. Qui, tutto è immerso in un’atmosfera di design che sembra fare una media di stile tra anni ’20 e anni ’60, musicata da serate che partono con jazz dal vivo e approdano alla disco music nel post cena. Considerando che Rumore è aperto dalle 18, l’ora dell’aperitivo, fino all’1 di notte, avrete tutto il tempo di scegliere il momento giusto per voi.

Gioia, follia, stravaganza, creatività, queste sono le emozioni che da sempre provo ogni volta che sono con Riccardo Giraudi, quando mi ha coinvolto per il nuovo bar Rumore ho subito pensato che anche questo locale avrebbe dovuto trasmettere e far provare le stesse emozioni ai propri ospiti”, ha detto la Creative Director Sara Battaglia.

La proposta di mixology

Dando uno sguardo al bancone riuscire a bere bene è senz’altro una garanzia perché davanti alla bottigliera, come dietro ogni cocktail, c’è il bar manager Sossio Del Prete. Per la mixology, lo stile scelto è un grande classico: il menu dei drink, che cambia ogni quattro mesi, mette sempre al centro i grandi classici del beverage. Ma nessun timore, questo non implica staticità, anzi. Significa un’attenzione sempre costante ai nuovi trend e alle nuove tecniche di miscelazione.

La bottigliera selezionata

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Gli spirits della bottigliera sono stati selezionati con grande cura e dedizione e, in linea con la raffinatezza di Rumore, includono anche una collezione di champagne esclusiva. Per dirla con le parole “miscelate” tra loro del direttore Francesco Cione e del bar manager Sossio Del Prete, si tratta di “distillati per palati finissimi e fiumi di champagne, tra chicche e grandi maison, dove ogni cosa gira intorno a quella meravigliosa disinvoltura da sempre riconosciuta come tutta Italiana”.

Perché Rumore è per tutti quelli che non si limitano semplicemente a vivere la notte a Milano, ma porgono un orecchio al suo affascinante sottofondo.

Immagini courtesy Beefbar