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San Patrizio, la sua storia e i suoi whiskey

Gli appassionati di whiskey irlandese il 17 marzo festeggiano San Patrizio. Come ogni anno, ovunque si trovino, i veri whiskeysti non perdono l’occasione di assaporare il meglio del distillato prodotto in uno dei territori più verdi e suggestivi d’Europa. Dall’Irlanda parte infatti la festa del St. Patrick’s Day che ha radici profonde quanto lunghissime, tanto la sua eco che raggiunge tutto il mondo.

Le origini della festa di San Patrizio

La festa di San Patrizio, è una ricorrenza di origine cristiana. Ogni anno migliaia di “cuori verdi” battono all’unisono in onore del patrono dell’Irlanda. Considerata dagli irlandesi la festa più importante dell’anno, da tempo ormai valica i confini dell’isola. Nota in tutto il mondo, dà il meglio di sè attraverso vari intrattenimenti musicali e culturali.

E il motivo è semplice: l’alto numero di irlandesi residenti all’estero. E anche in Italia non è meno sentita. Negli ultimi anni, per esempio, il Belpaese ha richiamato i suoi numerosi followers con eventi dedicati su tutto il territorio nazionale.

Dove si celebra San Patrizio

Oggi, in gran parte del mondo la ricorrenza si celebra in casa ma, dove si può, al pub con gli amici. Must per tutti è indossare invece un indumento verde, colore del trifoglio, in quanto la tradizione vuole che il 17 marzo si vesta il trifoglio d’Irlanda.

La storia del trifoglio

Il trifoglio, chiamato “seamroy” dai Celti, era un’erba sacra nell’antica Irlanda perché simboleggiava la rinascita della primavera. Nel 13esimo secolo, era diventato anche il simbolo dell’emergente nazionalismo irlandese.

Quando gli inglesi iniziarono a occupare le terre irlandesi proclamando nuove leggi contro l’uso della lingua autoctona e della pratica del cattolicesimo, molti irlandesi iniziarono a indossare il trifoglio come simbolo di orgoglio in contrapposizione al dominio britannico.

Ecco perché anche il whiskey (scritto con la “e”), coltivato e prodotto da secoli in questo territorio ricco di cereali maltati e non, rappresenta così tanto.

I drink di San Patrizio

Ma con quali drink si festeggia durante questa festività? L’irlanda è una delle più famose nazioni produttrici whiskey (come di birra) del mondo e forse grazie anche a questa ricorrenza che il whiskey irlandese è una delle categorie di distillati in più rapida crescita, con vendite più che raddoppiate nell’ultimo decennio.

Nel febbraio 2020, per esempio il volume del whiskey irlandese ha raggiunto i 12 milioni di casse da 9 litri e questa crescita è stata guidata dalle categorie Premium e Super Premium.

Due whiskey irlandesi per San Patrizio

Grazie anche a questa reinassance del whiskey irlandese, in occasione della festa di St. Patrick’s Day, Ghilardi Selezioni si fa portavoce dell’arrivo di due nuove aziende sul mercato italiano, Writers Tears e The Irishman.

Writers Tears e la sua golden age

Writer’s Tears si ispira ai tempi d’oro del Whiskey irlandesi quando il legame fra il Pot Still Whiskey e gli scrittori e artisti che hanno definito la cultura irlandese era al proprio apice.

L’Irlanda del 19esimo e dell’inizio dello scorso secolo, infatti, è stata un’epoca d’oro sia per il whisky irlandese che per i grandi romanzieri, poeti e drammaturghi irlandesi.

L’Irlanda era allora la principale nazione di produzione di “whisky” nel mondo, oltre a essere il luogo di nascita di giganti letterari, tra cui scrittori come George Bernard Shaw, Oscar Wilde, James Joyce.

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Molti di questi grandi scrittori si rifugiavano nei pub per trarre ispirazione osservando la vita di tutti i giorni e sorseggiando il loro whiskey preferito. Il Single Malt Irish Whiskey si rifà proprio a quei sapori e a quei sentori.

Riprende in mano (e nel bicchiere) la storia di questo distilato a partire dalla materia prima che è costituita da orzo maltato lasciato riposare in botti ex-oloroso.

Le note del Writer’s Tears? Quelle di un Single Malt Irish Whiskey doc prodotto con il tradizionale metodo della tripla distillazione e affinato in botti ex-sherry. Al naso si sentono la scorza d‘arancia, i frutti secchi e le prugne.

Al palato emergono le note di sherry oloroso, noce, spezie e uvetta. Il finale è lungo e complesso che si chiude in una gradazione alcolica pari al 46%.

L’evoluzione del whiskey nel tempo

Ovviamente il whiskey originale del 19esimo secolo era diverso dall’Irish whiskey che è venuto in seguito. Quello originale era un whiskey di carattere, prodotto dalla rigorosa distillazione in alambicco pot still sia di orzo maltato che di orzo non maltato della migliore qualità.

Dalla ricerca della qualità nel 1999 Bernard e Rosemary Walsh hanno creato il business di famiglia che oggi si manifesta nelle espressioni dei suoi whiskey: originali, espressivi e orgogliosamente irlandesi.

Writers Tears è stata la prima azienda di Whisky irlandese a sperimentare l’affinamento in botti particolare come per il Double Oak in botti ex-cognac e il Red Head in botti di ex-oloroso.

The Irishman, orgoglio irlandese

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La seconda azienda introdotta in Italia da Ghilardi Selezioni è The Irishman e fa parte di Walsh Whiskey che è diventato negli anni il più importante produttore famigliare di Irish Whiskey.

Focus dell’azienda è la produzione di Single Malt Whiskey di carattere. Anche The Irishman è un whiskey orgogliosamente irlandese che, distillato con il tradizionale metodo della tripla distillazione utilizza esclusivamente orzo, sia maltato (Single Malt) che non (Single Pot). Poi viene fatto riposare in botti ex-bourbon e ex-oloroso.

Le caratteristiche sono particolari: al naso appare vellutato grazie ai suoi aromi di malto mescolati a note di miele. Al palato è ricco con sentori di frutta candita, fico e note di spezie dolci che accompagnano il lungo finale. Grado Alcolico? Un bel 40%.

Per coloro che volessero acquistarli basta sbirciare nella sezione Whiskey Irlandesi sulla nuova piattaforma e-commerce di Ghilardi Selezioni.          

Articolo realizzato in collaborazione con Ghilardi Selezioni