La Sangria condivide un tratto comune a molti cocktail classici: non è ben chiaro quando sia nata e per mano di chi. Ciononostante è diventata famosissima e può vantare pure un giorno ufficiale di festa: il National Sangria Day, che cade il 20 dicembre di ogni anno. Un evento che celebra quello che forse è il drink più famoso di Spagna e Portogallo: un punch a base di vino, con una storia che affonda le radici molto indietro nel tempo e una legge dell’Unione Europea che ne protegge l’identità nazionale.
La storia della Sangria
Gli storici sostengono che un possibile antenato di questo drink sia la Limonada de vino, preparata sin dal XIV secolo con vino, limoni, zucchero e cannella. Veniva spesso servita durante la Settimana Santa.
Trascorrono i decenni e lentamente si fa strada un nuovo tipo di bevanda, probabile evoluzione della Limonada de vino. Si chiama Sangaree. In base ad alcune fonti storiche sarebbe stata inventata nelle allora Indie Occidentali e da lì sarebbe giunta anche nelle colonie d’America. L’esistenza della Sangaree risale almeno al XVI secolo e alcune sue ricette sono entrate nel libro di Jerry Thomas Barteder’s Guide (1862): sono a base di sherry, porto, brandy e gin.
Il tassello finale è il passaggio da Sangaree a Sangria: anche in questo caso è impossibile ricostruire i fatti con esattezza, ma pare assodato che quest’ultima fosse già diffusa nei primi anni del XIX secolo.
La Sangria secondo l’Unione Europea
Nel gennaio del 2014 l’Unione Europea ha approvato un regolamento volto a proteggere i drink aromatizzati di forte impronta nazionale. Fra di essi anche la Sangria, che può essere commercializzata come tale esclusivamente se prodotta in Spagna e in Portogallo. Altre bevande simili possono esistere, ma devono indicare la diversa provenienza: per esempio utilizzando il termine “Sangria tedesca”.
L’Europa dice dunque che la Sangria è un drink a base di vino aromatizzato con estratti o essenze di agrumi(con o senza la presenza dei suddetti frutti). Ci possono essere spezie e anidride carbonica, ma non è necessario. È invece vietato qualunque colorante, mentre la gradazione alcolica dev’essere compresa fra 4,5 e 12%.
La Sangria, fatta bene
Per molto tempo la Sangria ha goduto di pessima fama, presso coloro che amano i cocktail. Colpa soprattutto di preparazioni dilettantistiche, buone giusto a scaldarsi un po’ (nella versione calda) oppure a rinfrescare la gola (quando servita con ghiaccio). E non ha aiutato il fatto che esistano molte ricette. Di fatto, il ricorso alla frutta fresca ha fatto sì che ogni regione di Spagna e Portogallo avesse la propria variazione sul tema.
Proprio il riferimento ai frutti locali suggerisce però un’indicazione su come preparare una Sangria con tutti i crismi: cioè utilizzando ingredienti freschi e badando a come ogni elemento interagisce con l’altro. Così da decidere, per esempio, la giusta dose e il giusto tipo di spezie, o anche il giusto rapporto fra la quantità di vino e quella di frutta.
La versione “gourmet”
Quando la Sangria era guardata con sospetto, la scelta del vino ricadeva necessariamente su un prodotto di scarsa qualità. La regola base era che non aveva senso aggiungere spezie e frutta a una bottiglia di livello. Per certi versi è una considerazione che resta valida anche oggi, soprattutto quando si prepara la Sangria in casa, senza particolari competenze. Per contro, la mixology guarda al vino proprio come l’ingrediente chiave per nobilitarla.
La premessa è che in questi casi è sempre servita fresca o con ghiaccio. Ciò detto, il consiglio ricorrente è di scegliere un vino rosso secco, con buona acidità, scarsi tannini e con note di fragola e lampone (da preferire a quelle di ribes nero e prugna). L’ossequio alla tradizione chiama a gran voce un prodotto spagnolo o portoghese, ad esempio un qualcosa a base di vitigni Garnacha o Tempranillo. Ma nulla vieta di sperimentare con prodotti di altre nazioni, per esempio un Pinot Nero francese o anche una Barbera italiana.
La ricetta di Dale DeGroof
Nel libro The Craft of the Cocktail (2002), Dale DeGroff sceglie un vino rosso spagnolo secco. La sua ricetta prevede dosi adatte a sei porzioni.
Ingredienti
- 3 fette di arancia
- 3 fette di limone
- 3 fette di lime
- 1 bottiglia di vino rosso spagnolo secco
- 60 ml di sciroppo di zucchero
- 60 ml di succo di limone fresco
- 90 ml di succo d’arancia fresco
- 90 ml di orange curaçao
- 90 ml di succo d’uva a bacca bianca
- 180 ml di brandy o vodka
- club soda quanto basta
Preparazione
Prendere una grossa brocca di vetro e inserire le fette di arancia, limone e lime insieme al succo di limone e allo sciroppo di zucchero. Schiacciare le fette con un cucchiaio di legno o un pestello, poi aggiungere i restanti ingredienti e mescolare. Completare con club soda e servire in bicchieri da vino rosso contenenti alcuni cubetti di ghiaccio.
Garnish
Frutta fresca di stagione.
I twist sulla Sangria da provare
La natura popolare e territoriale della Sangria sdogana una serie di variazioni sul tema. Per esempio, le versioni in bianco (spesso a base di Pinot Grigio) e rosé (se ne trovano con prodotti provenzali). C’è poi chi abbassa la gradazione alcolica sostituendo il brandy con il kombucha, e chi sperimenta con distillati alternativi: ad esempio, il pisco. A voi la scelta.