Curare il corpo con le sorgenti minerali e curare lo spirito con un Saratoga cocktail. Non è detto che l’origine del drink sia stata proprio questa (lo vedremo tra poco), ma la suggestione è bella. Spazio dunque a quel poco che sappiamo sulla sua storia.
La storia del Saratoga cocktail
Rintracciare le origini del Saratoga significa tornare indietro nel tempo fino agli anni Ottanta del XIX secolo. La prima ricetta su carta stampata compare nell’edizione del 1887 di The Bar-tenders Guide, a firma di Jerry Thomas. Un testo che fornisce indicazioni sugli ingredienti e la preparazione, ma non le informazioni su come sia nato questo cocktail.
Gli storici della mixology ritengono che il nome sia un omaggio alla cittadina di Saratoga Springs, nello stato di New York. Un posto che, per stimolo del medico prussiano Simon Baruch, era diventato un importante centro di cure per il corpo, complice la presenza di numerose sorgenti minerali.
In quegli anni c’erano decine di spa costruite sul modello europeo, e il Grand Union Hotel, che sorgeva in centro, aveva fama di essere il più grande del mondo. C’erano anche un bel po’ di posti dedicati al gioco d’azzardo, tanto che si parlava di Saratoga Springs come della Las Vegas della costa orientale.
Il cocktail Saratoga è stato creato in quegli anni. Non è detto che sia nato proprio in questo luogo, ma, in assenza di indicazioni più precise è bello pensare di sì. Forse per dimenticare le perdite di denaro, forse per festeggiarle, oppure per contribuire al rilassamento nelle spa con un drink parecchio alcolico.
La ricetta
Secondo il manuale di Jerry Thomas, per preparare un Saratoga occorrono parti uguali di brandy, whiskey e vermouth. Sostanzialmente, è una variazione del Manhattan. E infatti le ricette odierne specificano meglio gli ingredienti, proprio prendendo spunto da quelli del “genitore”.
Ingredienti
- 1 parte di rye whiskey
- 1 parte di vermouth dolce
- 1 parte di brandy
- 2 dash di angostura
Procedimento e garnish
La tecnica consigliata è quella stir: mettere tutti gli ingredienti in un mixing glass colmo di cubetti di ghiaccio, mescolare e poi filtrare in una coppa o in un bicchiere da cocktail. Infine, guarnire con una scorza di limone.
Tips e variazioni
Siccome Jerry Thomas indicava un whiskey in generale, c’è chi preferisce preparare il Saratoga con un bourbon di spiccata personalità. Inoltre, è possibile prepararlo nello shaker, che consente una diluizione leggermente maggiore. Infine, esattamente come accade con il Manhattan, vale la pena di assaggiarlo on the rocks, versato in un bicchiere old fashioned con dei cubetti di ghiaccio.