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Sparkling cocktail all’italiana, gli abbinamenti di Jessica Rocchi

Se le bollicine catturano lo sguardo e incantano il palato per la loro leggerezza, il perlage di alcune etichette non si perde nella miscelazione. Anzi, spicca tra gli altri ingredienti del cocktail rendendoli ancora più freschi e profumati. Non occorre stappare lo champagne: ci sono produzioni italiane che esaltano ricette di grandi classici e signature come solo loro sanno fare.

Per questo Jessica Rocchi, maître & chef sommelier del ristorante Andrea Aprea di Milano, consiglia tre tipologie diverse di bollicine da miscelare a Negroni Sbagliato, Old Cuban e Dolce Vita. Spiegandone la scelta e l’abbinamento, ognuna si rende ideale per questi sparkling cocktail suggeriti per l’estate.

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Jessica Rocchi, maître & chef sommelier ristorante Andrea Aprea, Milano

Sparkling cocktail, Negroni Sbagliato e Trento Doc

«Per il Negroni Sbagliato, meglio optare per un Trento Doc che sa armonizzare e bilanciare la parte amaricante del bitter. Le sue bollicine conferiscono freschezza rendendo il drink adatto all’aperitivo grazie a una nota dolce e delicata. I rimandi fruttati si amalgamano con gli aromi erbacei e floreali del vermouth, che vengono contrastati dall’effervescenza del Trento Doc donando una piacevole sensazione al palato», sostiene la sommelier.

Old Cuban e Metodo Classico dell’Etna

«L’Old Cuban chiama il Metodo Classico dell’Etna che gli regala complessità e raffinatezza per via di una buona acidità e una decisa sapidità. Inoltre, le bollicine prodotte in zona vulcanica si sposano bene con le note fresche del lime e con l’amaro dell’Angostura, senza sopraffare gli altri sapori. Il cocktail ne guadagna in vivacità sottolineando quelle note di agrumi e frutta bianca che si armonizzano con il lime e il profilo aromatico del rum», continua Jessica Rocchi.

Sparkling cocktail, Dolce Vita e Franciacorta

«Le bollicine ideali del Dolce Vita, cocktail creato nel 2002 da Tony Conigliaro, sono quelle del Franciacorta che ha la capacità di esaltare gli ingredienti del cocktail. La sua complessità si fonde con l’arancia e il miele, senza mai imporsi. Le sue bollicine, fini e persistenti, conferiscono al drink una gradevole effervescenza, creando una sensazione fresca e invitante in bocca. Inoltre, un lungo affinamento sui lieviti aggiunge una struttura unica alla miscela», conclude l’esperta.

Articolo tratto dal magazine di Coqtail – for fine drinkers. Ordinalo qui

Immagini credits Massi Ninni