Un cocktail non è solamente il riuscito matrimonio fra ingredienti liquidi. C’è anche il ghiaccio, ovvio, ma il mondo dei solidi fa spesso capolino sotto forma di spezie. Alcune si incontrano di rado, altre sono più frequenti e poi ce ne sono una decina decisamente popolari.
Spezie per mixology, le più utilizzate
Eccole, in ordine alfabetico.
Anice stellato
È una botanica presente in molti gin, di conseguenza è una spezia che trova il suo accostamento prediletto proprio con questo tipo di distillato. Le sue note fresche aggiungono leggerezza, ma non bisogna esagerare: ha un’intensità maggiore di quella dell’anice e quindi il rischio di sbracare è dietro l’angolo. Motivo per cui è bene pensarci due volte prima di aggiungerlo a liquori come sambuca e pastis, che già lo contengono in dosi massicce.
Spezie per mixology, Basilico
Fresco, anzi freschissimo, il basilico è un’ottima aggiunta ai drink dissetanti, soprattutto se sono a base di gin. È anche polivalente, perché è semi-dolce con leggere note speziate. Valgono per lui le medesime cautele della menta: bisogna lavorarlo quel poco che lo aiuta a sprigionare gli aromi, senza rischiare di rovinarlo per troppa foga. Provate con il Gin Basil Smash.
Cannella
Polverizzata o in stecca, la cannella ha un aroma secco, con una gradevole nota pepata. Si accompagna perfettamente alle mele, allo zucchero e al cioccolato. Di conseguenza è la spezia ideale per i cocktail che puntano sulla dolcezza e che si consumano durante la stagione autunnale e invernale. La morte sua è una spolverata sull’Irish Coffee, ma si difende benissimo nel Winter Sidecar (a base di cognac) e nel Cinnamon Tequila Sour.
Chiodi di garofano
La regola base delle spezie è “less is more”: bisogna cioè usarle con cautela, in piccole quantità, per evitare di sbilanciare un cocktail. Un suggerimento che è ancora più adatto ai chiodi di garofano, per via del loro aroma intenso. Non è il caso di farsi scoraggiare, però, perché si sposano alla perfezione con i liquori all’arancio (Grand Marnier e Cointreau), con i rum invecchiati e con gli Eggnog.
Spezie per mixology, Menta
La menta vince a mani basse la corsa per il titolo di spezia più utilizzata in mixology. Merito di cocktail come il Mojito e il Mint Julep, ma anche della capacità di armonizzarsi a limone, lime, frutta, cioccolato e zenzero: ingredienti che compaiono molto spesso nelle ricette dei drink. La regola base vuole che le foglie di menta siano fresche e che vengano trattate con gentilezza: stropicciate danno il meglio, pestate in maniera eccessiva si vendicano con note amare poco piacevoli.
Noce moscata
Cannella e noce moscata si contendono le grazie dei bartender, perché hanno molti tratti in comune e le rispettive versioni polverizzate suggeriscono usi identici. Di suo, la noce moscata è più versatile, e riesce ad accompagnare bene piatti dolci come piatti salati. È di rigore nella ricetta dell’Alexander, cocktail cremoso e avvolgente.
Spezie per mixology: Peperoncino
In polvere oppure in pasta, il peperoncino dà una marcia in più ai cocktail a base di gin, vodka e porto. Il suo carattere pungente ne fa la spezia ideale per dare una sferzata di energia ai drink, ma non è da sottovalutare la capacità di relazionarsi con il cioccolato, quindi anche con whisky e whiskey affinati in botti dalla forte tostatura (che fa emergere, fra le altre cose, note di cioccolata).
Radice di zenzero
Se la menta ricorre di frequente, lo zenzero non è da meno. Basti pensare a bevande come ginger beer e ginger ale (essenziali nel celeberrimo Moscow Mule), o anche al liquore di zenzero (da provare nel Ginger Martini). Il suo stato naturale è in forma di rizoma e ha un gusto pungente che si sposa benissimo con rum e vodka. Gli esperti giurano che fa la sua bella figura anche con l’amaretto.
Rosmarino
Ha un sapore legnoso, caldo, con echi floreali e pepati. Chi ne sa giura che è una delle pochissime spezie che può essere affiancata con successo allo scotch whisky. Può sembrare un azzardo, e per certi versi lo è, dunque coloro che vogliono andare sul sicuro lo provino insieme a vodka e tequila, senza però privarsi del piccolo vezzo rappresentato dall’unione con il rum.
Spezie per mixology, Vaniglia
Con i succhi di frutta è una bontà, con i drink a base di panna pure, ed è una delizia insieme a cognac e whisky. Aggiunge dolcezza e dev’essere maneggiata con attenzione per evitare che prenda il sopravvento. Soprattutto se parliamo dei semi di vaniglia freschi: dal gusto decisamente intenso e dal costo piuttosto oneroso.