Il 2023 sarà un nuovo anno anche per la mixology: cinque macro trend definiranno i prossimi 12 mesi. Tra novità assolute e cambiamenti già avviati dalle aziende beverage e dagli stessi consumatori nel 2022, sarà un anno ricco di innovazione, attenzione e…tantissima curiosità. Ecco le tendenze mixology 2023 da conoscere assolutamente.
Tendenze mixology 2023: i buoni propositi
Manca poco al nuovo anno. Questa news non vuole tirare in ballo i soliti nuovi propositi, ma fare una previsione, ovviamente sempre in chiave mixology. Quali saranno i trend che seguiranno i drink lover nella loro ricerca e consumo di cocktail?
I risultati emersi dal report di Bacardi in collaborazione con The Future Laboratory, ha individuato diversi trend che animeranno l’industry il prossimo anno. Negli ultimi anni, in fondo, molte persone hanno cambiato completamente approccio alla quotidianità. Vivono con molta più consapevolezza e, anche le situazioni che le mettono a dura prova, sono affrontate a occhi aperti.
Questo “realismo” si riflette anche in ciò che rappresenta per tutti bere un drink. Le miscele acquisiscono nuovi significati, nuove ragioni e, per di più, generano una curiosità tutta nuova. I cocktail si “esplorano” a partire dagli ingredienti sino alle modalità di preparazione: perché non è detto qualcuno voglia prepararseli anche a casa…
Ecco dunque le cinque macro tendenze mixology 2023 da conoscere per entrare preparati nel nuovo anno.
Tendenze mixology 2023, la rivoluzione del piacere
Un primo macro trend, in realtà in progress, perché ha già iniziato a farsi strada nel 2022 è altamente rivoluzionario. Nei drink le persone cercano più divertimento e leggerezza, prediligendo sempre di più ingredienti nuovi, con l’idea di cimentarsi nella preparazione di cocktail homemade.
Con la pandemia, l’home bartending era compreso tra i piani di “sopravvivenza” in casa: ora e anche nel 2023 rientrerà tranquillamente nella nuova normalità. Per questo, anche il ruolo degli addetti ai lavori continuerà a rivoluzionarsi.
I bartender stanno diventando sempre più digital, estendendo le loro conoscenze e mettendo a disposizione la loro expertise tramite app e tutorial. Da seguire per preparare un drink comodamente nel proprio salotto.
Le miscele più gettonate
I drink lover del 2023 ordineranno miscele capaci di coinvolgere e stimolare davvero tutti i sensi. I dati del Bacardi Consumer Survey 2022 riporta che i cocktail più ordinati fuori casa sono stati Margarita, Daiquiri e Bloody Mary. Miscele con le quali si può spaziare con twist sempre diversi, rispondendo al bisogno di divertimento che le persone chiedono alla mixology di soddisfare.
Ready to drink a grande richiesta
Questo trend include il bisogno di ritagliarsi nuovi momenti per godersi un cocktail: non più solamente le classiche festività. Bere un drink non resterà un momento circoscritto nei café e nei cocktail bar, ma continuerà a estendersi anche in altri scenari.
Per esempio, è sempre più frequente la presenza di pop-up (stand 100% dedicati ai drink) agli eventi come concerti e partite sportive. Cresce anche l’attenzione nei confronti dei cocktail pre-batched. Secondo il report, il mercato dei cocktail ready to drink messi a disposizione da bar e ristoranti crescerà dell’oltre 11% entro il 2030. Il 72% degli intervistati ne individua la ragione nella rapidità nel servizio.
Tendenze mixology 2023: la trasformazione del gusto
La seconda delle tendenze mixology 2023 riguarda una netta trasformazione delle esigenze legate al consumo dei drink. Aia inteso come gusto sia come momento della giornata. La nuova routine è nettamente diversa da quella degli anni scorsi: i tempi sono più fluidi, gli spazi non più prestabiliti.
C’è maggiore flessibilità anche dal punto di vista lavorativo e ciò impone nuovi momenti da dedicare al consumo di drink, che non avviene più solo in tarda serata, ma al contrario in tarda mattinata o nel pomeriggio.
Il report del 2022 ha raccolto dati interessanti: in Uk e in Us, ma anche in Messico, India e Sud Africa, il 50% degli intervistati ha dichiarato di consumare drink alcolici presto, nel pomeriggio. In questi ultimi Paesi, poi, bere un amaro o un cocktail avviene quasi sempre tra le 16:00 e le 20:00.
Sapori nuovi con cui divertirsi
Come accennato, ci sono cambiamenti anche legati alla sfera del gusto. Continuerà a crescere la richiesta di miscele speziate, soprattutto a base di tequila e vodka che, spesso e volentieri, si combinano bene a ingredienti dai sentori decisi e pungenti come jalapeños e tabasco.
Alla persone interessa “speziare” e rimpolpare la struttura alcolica dei cocktail più classici, come la versione spicy del Margarita. Resta tuttavia alta l’attenzione dei bartender per le note bitter e per i fermentati come kefir e kombucha. Il report ha evidenziato un interesse crescente per le miscele che esaltano l’aroma di caffè: pensate che l’Espresso Martini è stato il quinto drink più citato dal 48% dei barman intervistati nel Regno Unito.
Grandi classici rivisitati con nostalgia
Si sa che uno dei modi più ovvi per fronteggiare un presente un po’ incerto è ancorarsi al passato. La nostalgia è un sentimento rievocato anche dalla mixology e il trend riguarda le miscele più classiche combinate a ingredienti insoliti e non particolarmente “aggressivi”. Sono i dettagli a “coccolare” le persone e a catapultarle indietro, riavvicinandole a momenti migliori, meno complicati.
Basta davvero poco, come uno sciroppo fatto in casa, capace di arricchire quel drink che si conosce da sempre. I drink più adatti a rispondere a questo bisogno di nostalgia sembrano essere Negroni, Margarita, Old Fashioned e alcuni highball. Interessante notare come in Messico, le persone non solo preparino miscele più retrò a casa, ma le domandino persino al bancone di un locale: si parla soprattutto di Pina Colada e di Mojito.
Inoltre, come evocare la nostalgia se non attraverso alcuni colori che richiamano l’infanzia? E allora largo a cocktail colorati e quanto possibile instagrammabili, presso i bar che offrono drink experience frivole, per distrarsi dalle preoccupazioni.
Boom del rum
La nostalgia permetterà senz’altro di ripensare i drink più classici proponendo twist che diano valore alla flessibilità della preparazione e del gusto. Un altro dato interessante riguarda il rum. Si tratta di un distillato che sta diventando sempre più premium e apprezzato nei drink. Il 32% dei bartender intervistati è certo che questa premiumness sia destinata a crescere soprattutto per i rum più invecchiati.
Tendenze mixology 2023: sperimentazione virtuale
Il terzo macro trend della miscelazione comprende la sfera digitale, con cui vengono offerte esperienze customizzate. Nei cocktail bar vengono richiesti sempre più cocktail da asporto, da portare con sé e consumare ovunque si vuole. Il 2023 sembra essere l’anno dei drink on demand e del potenziamento dell’e-commerce, facilmente accessibile per trovare i prodotti alcolici più adatti alle proprie esigenze.
Esperimenti digitali che ci mettono la faccia
La digitalizzazione della mixology ha forse il suo cuore in un “esperimento” di Intelligenza Artificiale. Parliamo di Cecilia, l’avatar di un bartender che è in grado di dare consigli e descrivere i drink, sostenere una conversazione e guidare le persone alla scoperta dell’intero settore beverage.
È soltanto un inizio, ma l’innovazione della mixology in ambito digitale ha grandi ambizioni, includendo sempre di più forme di intelligenza artificiale create per personalizzare l’offerta beverage.
Cos’è il Betterverse
Si inizia già con un po’ di anticipo a parlare di Betterverse. Non un semplice Metaverso, ma una dimensione virtuale all’interno della quale i brand del settore beverage comunicheranno e trasmetteranno al meglio i propri valori, approcciando i mixology lover in modo trasparente e fornendo loro un servizio qualitativo, immersivo e più accessibile rispetto al reale, in cui saranno fondamentali i principi di equità e inclusione.
Sono già stati fatti diversi esperimenti in merito, perché si pensa che entro il 2026 il 25% delle persone farà acquisti, lavorerà o si aprirà a nuove conoscenze proprio nel Metaverso. Lo scorso giugno, per esempio, è stata creata la prima distilleria virtuale che ha dato la possibilità agli utenti di partecipare a un vero e proprio tour sulla produzione dei distillati, accaparrarsi gratuitamente degli NFT e coltivare un approccio più sostenibile, piantando querce bianche (chiaramente virtuali).
Tendenze mixology 2023: sorsi sofisticati
Il quarto macro trend ha a che vedere con un certo minimalismo che interessa non solo la mixology ma in generale anche la sfera del food. Ci sono già ristoranti (come il Brutalten a Stoccolma) i cui piatti mettono al centro un solo ingrediente, accentrando l’attenzione sulla materia prima e non sulla ricetta.
Allo stesso modo, in mixology, cresce l’offerta di drink che rendono essenziale la presentazione (eliminando le garnish) a favore del gusto e dei sentori sempre più ricercati.
Il minimalismo come trend mixology 2023 è legato a una maggiore conoscenza dei drink lover circa il settore beverage. Essendo più “formate”, le persone mirano all’essenziale, a spirits di alta qualità a cui non servono necessariamente “rinforzi” o complicate ricette per esaltarne le caratteristiche.
Distillati sempre più premium
Oltre al già citato rum, la premiumness interessa soprattutto i distillati invecchiati, i single malt e il mezcal anche se dal report è emerso che nel 2023 quest’aura si estenderà anche al tequila. La ricerca, nel bicchiere, di prodotti di alta qualità si sviluppa parallelamente a un aumento della premiumness in altre categorie di mercato, come quella del caffè. Sono soprattutto i momenti di crisi a invogliare le persone a concedersi prodotti di qualità. Un vero e proprio tentativo per combattere l’incertezza.
Voglia di sperimentare
C’è tanta voglia di sperimentare, anche solo in un sorso. Pare che il 30% delle persone voglia provare un drink soprattutto per una questione di curiosità legata al gusto più puro. I consumatori hanno voglia di novità e vengono accontentati con sapori erbacei presi in prestito dalla cucina.
È cresciuto anche l’utilizzo di spezie stagionali come il tamarindo, cardamomo e tajin. Il tequila, permette di sperimentare nuove miscele: un noto brand ha presentato, nel suo laboratorio digitale, dei modern drink con acqua di pomodoro, chili e peperoncino.
Tendenze mixology 2023, cocktail consapevoli
La quinta delle tendenze mixology 2023 si sofferma sull’importanza, da parte dell’industry beverage, di abbracciare comportamenti sempre più sostenibili. I temi più sentiti riguardano l’utilizzo di packaging riciclati e riciclabili, il ricorso a soluzioni plastic free e l’opportunità di comprare prodotti locali e stagionali.
Dal report è emerso che in India almeno 9 persone su 10 sono disposte a pagare di più, pur di consumare prodotti alcolici di aziende attente a rispettare l’ambiente. Nel resto dei Paesi coinvolti nel report, in generale, i drink lover sono disposti a spendere il 10% in più a sostegno di una maggiore attenzione all’ambiente.
Questa tendenza zero waste ha dunque coinvolto anche il panorama della mixology: per il 44% dei bartender di oggi, un approccio più etico è infatti fondamentale.
L’impegno delle beverage industry
Alcune grosse spirits company note a livello globale si stanno impegnando con obiettivi ambiziosi: per esempio diventare totalmente plastic free entro il 2030. Nel 2023, alcune di loro prevedono di limitare le emissioni di gas serra a favore di nuovi sistemi produttivi molto più sostenibili. Anche un altro noto brand italiano produttore di vermouth, si è impegnato per far sì che tutte le sue cantine siano certificate come 100% sostenibili.
Parola chiave: riutilizzo
È come se, in un certo senso, le persone volessero sentirsi bene e “in pace con la loro coscienza” attraverso le scelte che fanno. Non solo i consumatori ma anche i bartender, che creano miscele limitando gli sprechi, ricorrono a scorze di frutta e agrumi per realizzare sciroppi, rum infusi con noccioli di avocado, sperimentano con shrub e altri ingredienti poco dispendiosi per donare una componente più acida ai drink.
Cosa sono i cocktail NoLo
Avete già sentito parlare di cocktail NoLo? Abbiamo più volte parlato della tendenza di aprirsi a miscele no alcol o low alcol. Nel 2023 crescerà la fetta di persone che, nelle stesse occasioni, si concede miscele analcoliche.
Secondo il report, il 49% degli intervistati mostra una reale curiosità per i cocktail zero alcol. Si inizia a parlare di un nuovo target di consumatori, i cosiddetti Substituters che preferiscono concedersi un drink NoLo una volta ogni tanto anziché privarsi dell’alcol totalmente. Si tratta principalmente di Millennials o ragazzi della Generazione Z, sicuramente non Boomer.
I drink NoLo sono creati attraverso procedimenti che non sacrificano il gusto. Al contrario, alcuni brand di settore per produrre distillati analcolici utilizzano le stesse erbe e le stesse materie prime di qualità impiegate per i loro prodotti alcolici. A fare la differenza sono i metodi produttivi all’avanguardia che permettono di rimuovere la componente alcolica dalla bevanda.
La rinascita dei bar degli hotel
Non solo il “che cosa” bere. Conta anche il “dove”. Bar e ristoranti si attestano come epicentri di nuove community, punti di ritrovo in cui si è sempre sicuri di poter sperimentare e conoscere le novità della mixology.
Tuttavia, il cambiamento più significativo sta avvenendo per i bar degli hotel. Concedersi un drink a un bancone d’hotellerie non è più un’esperienza che completa il soggiorno degli ospiti. Soprattutto gli abitanti locali scelgono i bar degli hotel come luoghi in cui godersi un drink in città.
Il report evidenzia come in America i ragazzi della Generazione Z organizzino diversi eventi presso gli hotel bar.
In breve, il 2023 della mixology
Il 2023 sarà, per la mixology, l’anno dell’innovazione e della vicinanza ambientale, attraverso scelte sostenibili sia dalla parte di chi crea spirits e miscele, sia dalla parte di chi le consuma. Si tratterà di un anno di sperimentazioni e celebrazioni del gusto, del minimalismo e della qualità, del Betterverse e della nostalgia. Perdonate lo spoiler, ma le novità per il 2023 sono così tante che è difficile resistere.