Spazio a piante e grandi vetrate: il locale di Via Tortona offre un’esperienza food & beverage naturale, originale e…autoprodotta!
Nato micro e diventato macro. È The Botanical Club –l’esempio perfetto di quando qualcuno diventa grande.
È di Davide Martelli con l’aiuto di Alessandro Longhin, l’idea di un esperimento nell’esperimento perché nel 2015 hanno dato a Milano la prima micro distilleria della città, con un gin all’inizio ancora incerto ma costantemente monitorato. E poi perfezionato.
The Botanical Club il format Milanese
The Botanical Club di Via Pastrengo è proprio il lievito che ha fatto crescere il concept che adesso conta ben tre indirizzi –c’è il locale in Via Tortona, in Via Pastrengo e quello in Via Melzo. E sapete qual è il bello?
Che non sono fatti con lo stampino. Che i menu cambiano, gli spazi evolvono, le proposte spezzano. Ognuno dei tre locali è il punto di rottura dell’altro. Ma il gin autoprodotto ha il permesso di restare.
L’indirizzo di Via Tortona è di ampio respiro, con le vetrate cristalline quanto lo è la competenza di chi ci lavora. Proprio di fronte al Mudec si è iniziato a bere bene e a bere di livello. The Botanical Club ha stravolto un’aerea e le ha dato una nuova aria, quella che tira forte e che ci tira dentro.
The Botanical Club – Il locale di Via Tortona
Una volta entrati Via Tortona non esiste più, anche se traspare dalle vetrate. C’è un bancone troppo bello per distogliervi lo sguardo. È un bancone per il quale le spalle alla strada devono esser date per forza. Non risulterete maleducati ma semplicemente attratti.
The Botanical Club prende in prestito per i suoi angoli, degli angoli di foresta: ci sono le piante che rendono la permanenza naturale, pacifica. C’è il legno che un po’ richiama le cortecce ed è davvero come se la città si assentasse. Autoctono, rurale e pieno di verde che quasi non sembra vero che il locale sia una delle alternative del contesto urbano.
È una giungla atmosferica, sofisticata, soffusa nella notte quando è ancora troppo presto per tornare a casa. Di giorno è come un’escursione tra i tavoli e gli sgabelli, le sedie e le bottiglie. Il locale ispira comodità, intimità, una nuova uscita ed una via d’uscita.
The Botanical Club – Il ristorante di Via Tortona
Poca tradizione, ma sperimentazione da inchino. Le proposte food di The Botanical Club sono assolutamente anti noia. Il menu è come un ragazzo giovane e pieno d’adrenalina. Non propone piatti ma avventure. Quelle che hanno i sapori più sconfinati, le consistenze assecondanti, i gusti vividi.
E poi bisogna dirlo che The Botanical Club serviva il poke quando ancora nessuno ne parlava. Il locale è stata proprio un’onda d’Oceano –quella che si è ribellata al suo mare e che è arrivata fino in Italia, a Milano, trascinando con sé il food trend che fa impazzire tutti. Oltre ai poke di squisito pesce crudo, The Botanical Club propone avocado toast, gazpacho e, perché dopo tutto siamo a Milano, anche il risotto allo zafferano con funghi shiitake.
E poi ancora mille spunti raw e originali –dalla ventresca di tonno dello Tsunami Sandwich agli asparagi bianchi scottati e dashi, dal polpo a la plancha agli udon con granchio e pane croccante allo zenzero. I roll, le selezioni di crudo di pesce. E c’è il brunch che è il contenitore ideale per concedersi un momento di gola dove tutti i sapori accadono contemporaneamente.
The Botanical Club – La drink list di Via Tortona
Lunga vita (e lunghi sorsi) ai drink di The Botanical Club.
I bicchieri non sembrano mai svuotarsi perché non si fa in tempo a finire un drink che già se ne sceglie un altro. La drink list propone fiori perché i cocktail sono colorati, profumati, decorati –ed essendo il locale di per sé una giungla, la sensazione di sorseggiare i fiori sembra essere più che reale. Molti di loro sono innaffiati con Spleen et Idéal, il gin giocato in casa, quello prodotto nella sede di Via Pastrengo: ne vengon fuori drink rigogliosi, dai retrogusti accesi e che quasi richiamano l’inverosimile.
Al gin di The Botanical Club ci si affeziona e lo si chiede al bancone un po’ come se al bartender si chiedesse di portare i saluti a un vecchio amico. I cocktail del locale assecondano l’umore –e soprattutto tirano su di morale.
Tra i drink più interessanti della cocktail list autunno-inverno 2019:
Tinder Freak: Un drink a pieni polmoni, perché c’è la menta fresca e c’è anche l’aloe vera. Il Tinder Freak è di una potenza pura e di un sorso lungo e pulito. A rafforzare la miscela c’è il gin. Il lime stempera e allo stesso tempo sorregge la freschezza dell’aloe vera che più che più che di gusti, è fatto di sollievi.
Stranger Mule: È l’impronta liquida de The Botanical Club. Il tratto alcolico e distintivo che si chiama Spleen et Idéal, il gin homemade che risponde sempre all’appello dei bartender quando questi vogliono tuffarsi, dal bancone, tra le miscele più estreme –proprio come questa. Il drink è a base di lime cordial, un succo di lime che chiamano “stranger”, ginger beer e purprle bitter.
Be-Low: Nessun contegno. Nessuna misura per questa miscela che vuole apparire cauta. Ma che esplode in gola di un gusto entusiasta. Il drink è a base di Vodka e Vermouth Rosé. È un drink donna, con i datteri rossi. Completa la low sugar tonic. Un long drink che s’impone con contegno. Non ci si contiene ad ordinarne un altro.
Perché andarci
The Botanical Club in Via Tortona è il posto giusto per ricredersi e confondersi. Ricredersi perché le zone di Milano votate al buon bere sono ovunque, se si sa cercare. E confondersi perché nel locale di Via Tortona sembra di mettersi comodi in una giungla per via della forte presenza di elementi naturali. Se siete amanti del poke e –perché no! – volete abbinarlo a un drink, quest’indirizzo vi autorizzerà a rompere gli schemi.
Contatti
The Botanical Club
Via Tortona, 33 Milano
02 4232890
Aperto per: Brunch, pranzo, aperitivo, cena, after dinner
Come arrivare: MM2 fermata Porta Genova
Ambienti: Sala interna, dehors esterno
Prezzo medio della carta: 30€
Cocktail: da 8 a 10€
Calice di vino: 5€
Brunch: da 21€ a 25€