Il Tipperary è uno dei pochissimi cocktail IBA che utilizza il whiskey irlandese come ingrediente principale (per la precisione, è uno dei due: l’altro è l’Irish coffee). Ha una storia che chiama in causa i soldati della prima guerra mondiale e capita che sia confuso con un drink completamente diverso a base di gin.
La lunga storia del Tipperary
Tutto nasce a un certo punto e nessuno sa dire con certezza quale. Succede spesso, con i cocktail, che le origini siano avvolte nel mistero e quelle del Tipperary non fanno eccezione. Compare per la prima volta nel 1916, sulle pagine del libro di Hugo R. Ensslin Recipes for Mixed Drinks.
Questo significa che era già popolare nei bar di New York, ma come lo sia diventato è, appunto, impossibile dirlo. Molto probabilmente non l’ha inventato Ensslin: pare che non lavorasse come bartender all’epoca della pubblicazione. Anche in questo caso, però, restiamo nel mondo delle supposizioni.
Leggenda il vuole che il Tipperary cocktail sia nato grazie a un avventore. Le cose potrebbero essere andate in questo modo: ingresso nel locale con passo baldanzoso, canzone irlandese cantata con voce stentorea e richiesta al bartender di preparare un cocktail su misura.
La canzone in questione sarebbe stata It’s a long, long way to Tipperary, composta da Harry Williams e Jack Judge in ricordo dei nonni di quest’ultimo, originari della cittadina irlandese di Tipperary. Il testo racconta di un soldato mandato al fronte, durante la prima guerra mondiale: scrive lettere all’amata Molly, contando le miglia che lo separano da casa e scusandosi se ci sono errori d’ortografia (“ricorda che la penna è scassata, la colpa non è mia“). Insomma, il nome del cocktail sarebbe nato così.
Stesso nome, ma con il gin
Nel 1922 la ricetta compare nell’ABC of Mixing Cocktail di Harry MacElhone e in Cocktails – How to Mix Them di Robert Vermiere. Solo che gli ingredienti sono tutti diversi e al posto dell’irish whiskey c’è il gin. Come sia successo chi lo sa.
Finisce che nel The Savoy Cocktail Book (Harry Craddock, 1930) di Tipperary ce ne sono due: quello a base di whiskey irlandese e quello con gin, granatina, vermouth e succo d’arancia. Un’altra ricetta prevede lo sloe gin, il vermouth e il succo di limone: compare nell’Ol Waldorf Astoria Bar Days (Albert Stevens Crockett, 1931).
Tra l’altro, in quest’ultimo libro leggiamo che il cocktail è stato “inventato molto tempo prima della canzone di guerra” e che dunque il nome si riferisce probabilmente alla cittadina, non al brano musicale.
La ricetta del Tipperary cocktail
La ricetta ufficiale dell’IBA riprende quella del 1916, ma con alcune variazioni significative. Hugo R. Ensslin aveva prescritto parti uguali di irish whiskey, vermouth italiano e chartreuse.
La versione contemporanea prevede 50 ml di whisky irlandese, 25 ml di vermouth rosso e 15 ml di chartreuse e due dash di angostura. Mettere gli ingredienti in un mixing glass, aggiungere ghiaccio e mescolare per bene.
Poi versare in una coppetta fredda (solo il liquido, niente cubetti) e guarnire con una scorzetta d’arancia. Alla richiesta del bis è consentito intonare It’s a long, long way to Tipperary.