Visitare l’Albania per la prima volta con un cicerone come Sofokli Cali, apre le porte dei luoghi più incredibili di Tirana. Maestro di ospitalità e, insieme al fratello Evis, fondatore del pluripremiato cocktail bar Nouvelle Vague, è ormai un ambassador per il suo Paese e figura tra i cento personaggi più influenti della bar industry. «Non diventerò mai milionario, ma il mio guadagno più grande è la gioia di passare del tempo nella mia città con gli ospiti che vengono a trovarmi. Alla fine credo di divertirmi più io di loro», scherza l’imprenditore, riassumendo in poche parole quanto l’accoglienza faccia parte del suo Dna.
Tirana, una città in fermento
Arrivando a Tirana, appena fuori dall’aeroporto, si respira il fermento di questa capitale che sta vivendo una fase di sviluppo senza precedenti (come tutta la nazione del resto). Passeggiando tra le sue vie, è difficile tenere il conto dei cantieri di residence e hotel che procedono a passo spedito per accogliere sempre più turisti.
Qui l’italiano è come una seconda lingua, tanti lo parlano e praticamente tutti lo capiscono: molti dei professionisti che lavorano nell’ospitalità hanno trascorso qualche anno a fare esperienza nel Belpaese prima di tornare in patria e aprire i loro locali.
È il caso di Memetjon Beqo, per gli amici Tony, proprietario di Filari Wine Bar. Nel New Bazar la sua enoteca serve etichette realizzate con alcuni dei 16 vitigni autoctoni albanesi, come il Vlosh, e una bella selezione di bollicine italiane e francesi. Specialmente della Franciacorta, dove Tony ha lavorato al cospetto di Gualtiero Marchesi e, con la sua barba rossa, «mi scambiavano per un bresciano», racconta.
Tradizioni gastronomiche albanesi
Dopo l’aperitivo, per assaporare le tradizioni gastronomiche albanesi elevate con un tocco contemporaneo, Mullixhiu (mulino in lingua albanese) è la tappa perfetta. Di fronte al Tirana Grand Park, lo chef Bledar Kola propone la sua filosofia slow food, portando a tavola ingredienti di piccoli produttori albanesi, in un menu ricco di opzioni di carne e pasta. Da assaggiare il pane ai fichi, classica ricetta casalinga e il fli (o flija), piatto tipico del nord simile a una crêpe molto spessa, realizzato con farina e cotto nel burro.
Nouvelle Vague, il faro della mixology di Tirana
Una visita nel quartiere Blloku, il più vivace di Tirana per la night life, conduce dritti da Nouvelle Vague, faro della mixology contemporanea in città. Sofokli ed Evis Cali lo hanno aperto alla fine del 2012 con il supporto della famiglia, per trasmettere l’entusiasmo e l’attenzione all’ospitalità di entrambi. Locale gioioso e colorato, con due banconi che ne rivelano la natura di high-volume bar, all’esterno ha diversi tavoli protetti da un porticato e amache che pendono dal soffitto.
Una consolle per il dj e i vinili appesi alle pareti raccontano della sua identità musicale, sospesa tra reggae, afro e jazz-funk, mentre tutti i dettagli di questo cocktail bar parlano dell’Albania, dei suoi spirits tipici e delle storie di famiglia dei due fratelli. A partire dalla drink list Origin’Al, pensata «per dare nuovo slancio alle tradizioni culinarie del Paese, valorizzando la rakia, distillato di uva locale, miscelato con le tecniche più avanzate nel nostro laboratorio», spiega Sofokli.
Da provare il Deviated Negroni con vino kallmet fortificato, bitter e rakia di ginepro e il Nou Fashion, realizzato con un blend di rye e bourbon, vermouth, bitter, zenzero e lime.
Continua a leggere sul magazine di Coqtail – for fine drinkers. Ordinalo qui
Immagini courtesy Nouvelle Vague