Drink che riposano già pronti in bottiglia per essere serviti. Oltre a dirvi quali, oggi vi sveliamo tre (importantissimi) accorgimenti da seguire
Batch vuol dire, essenzialmente, che anche nel mondo della mixology ogni tanto è necessario prevenire. Avevate mai sentito parlare di questa tecnica?
E’ utilizzata soprattutto si devono preparare dei drink (o alcune delle loro parti non deperibili) da consumare in un secondo momento. La loro qualità non risulterà alterata e sarà come berne uno appena preparato dietro al bancone.
La tecnica batch non è chiaramente applicabile a tutte le categorie di drink ma soltanto ad alcune in particolare: sì, se vi state chiedendo se il Negroni o il vostro amato Old Fashioned vi si prestano, vi diremo che siete fortunati.
Preparare un batch casalingo per i vostri aperitivi virtuali!
Un punto a favore dei cocktail già imbottigliati è che si potranno sperimentare piccole infusioni o note aromatiche che sarebbero altrimenti più lunghe da realizzare nei drink preparati al momento.
Si tratta di un metodo molto meticoloso e preciso, perciò servono allo stesso tempo parecchia attenzione e capacità di previsione. Oggi vi sveliamo alcune regole per fare in modo che, in caso di emergenza, non possiate sbagliare.
Ecco tre semplici accorgimenti per preparare drink pre-batch come un vero bartender!
1. Scegliere il cocktail giusto
La tecnica del batch si applica ad alcune categorie di cocktail: parliamo anche di quelli dal forte potenziale alcolico –categoria di cui fanno parte tantissimi grandi classici. Tra gli spirit troviamo il gin, il vermouth, lo sherry.
Per farla breve, i drink che potrete preparare a casa e congelare saranno il Martini, il Negroni, il Gin Tonic. Comunque, anche i cocktail che presentano distillati invecchiati ben si prestano a questa metodologia di preparazione: ve lo abbiamo già nominato l’Old Fashioned? Aspettatevi, ad ogni modo, un sapore più gentile.
2. Diluire i cocktail se li conservate nel congelatore
Diluire con acqua i drink prima di metterli nel congelatore per servirli il giorno dopo alla temperatura ideale è essenziale perché bisogna sempre tener conto della diluizione che sarebbe stata causata dal ghiaccio a cubetti (che ovviamente è assente in questa modalità di preparazione).
Per un Martini andranno ad esempio aggiunti 75 ml di acqua, stesso dicasi per un Manhattan. La diluizione è importante, possiamo quasi considerarla un ingrediente della ricetta: è uno step che consente di preservare la qualità dei cocktail.
3. Utilizzare le bottiglie più adatte
La scelta della bottiglia che andrà a contenere la vostra miscela batch dipenderà soprattutto dalla quantità di drink che intendete preparare. Meglio puntare a una bottiglia con tappo a corona per quantitativi minori di bevanda: dovrete infatti utilizzare bottigliette ad hoc la cui caratteristica è che non si richiudono.
Preferire le bottiglie con tappi a pressione se invece dovrete preparare una quantità di drink piuttosto consistente perché questi tappi sigillano bene le bottiglie e possono essere riutilizzati. L’importanza dei tappi è dunque utile a mantenere ermetici i drink in bottiglia.
N.b. Per ottimizzare i tempi e per risultare decisamente efficienti, potrete raffreddare i bicchieri prima dell’aperitivo, così che la miscela si mantenga fresca ancora più a lungo. Siamo sicuri che vi state già mettendo all’opera.