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Vermouth Cocktail, storia e ricetta raccontate da Antonio Ferrara

Se pensate a un cocktail classico, il vermouth è presente? La percentuale che la risposta sia positiva è altissima. Tra le super star Americano o Negroni, che vi sono passati per la mente, siamo sicuri che ci sia anche il Vermouth Cocktail.

Un drink semplice quanto buono, tornato in auge a conferma che il vino aromatizzato regge la prova del tempo e detta le regole di una mixology sempre più in linea con i gusti dei consumatori e la creatività dei bartender. A trovare la ricetta originale il bar manager dell’Aman Venice Antonio Ferrara che, dopo averne studiate diverse, ne suggerisce una alternativa e più contemporanea, creata con il nuovo Vermouth Biologico Giacobini.

Le tante ricette del Vermouth Cocktail

Nessuno sa davvero chi abbia inventato il Vermouth Cocktail. Forse perché il vermouth è un drink di per sé fatto e finito che possiede un equilibrio assoluto tra la parte zuccherina, amara e alcolica. Di sicuro è legato a una élite della comunità statunitense (quanto ovviamente a quella italiana) che ama il vermouth e ogni sua espressione a partire dagli albori della mixology, ma soprattutto può permettersi di degustarlo. Non a caso durante un banchetto al Sorosis di New York, il primo club femminile del mondo fondato nel 1868, il Vermouth Cocktail è presente.

E in tanti ne hanno scritto. “Il primo a farlo è, nel 1869, Jesse Haney che nel suo The Steward & Barkeeper’s Manual di 82 pagine lo pubblica presumibilmente con un refuso nell’indice e lo chiama Vermont Cocktail. Poi a pagina 33, come si dovrebbe, lo indica quale Vermouth Cocktail”, racconta Antonio Ferrara, bar manager dell’Aman Venice che, dal bancone della lussuosa dimora veneziana ha studiato tipologie, origini e ricette del vino aromatizzato.

Quella di Haney è molto basic: prevede un bicchiere di vermouth, un piccolissimo cubetto di ghiaccio e un peel di limone da servire in una coppa da vino dallo stelo sottile.

La versione del Vermouth cocktail di Harry Johnson

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Antonio Ferrara

Passa qualche anno e nella ristampa del 1888 del New and Improved Bartender’s Manual il Vermouth Cocktail fa di nuovo la sua comparsa. “Di sicuro perché è un drink legato alla socialità come lo è il vermouth che lo compone. A scriverne è Harry Johnson, che insieme a Jerry Thomas, è considerato tra i padri fondatori del cosiddetto bartending americano moderno. Autore del primo manuale di condotta per bartender, Johnson a pagina 56 trascrive il suo Vermouth Cocktail composto da ghiaccio, gum syrup e bitter da unire un bicchiere di vermouth e gocce di maraschino. Chiude il cocktail un peel di limone”, continua Ferrara.

Trascorrono gli anni e il vermouth entra a far parte di tre cocktail pubblicati nel 1892 da William Schmidt nel suo The Flowing Bowl. “Tra le ricette del libro di Schmidt si propongono tre diverse versioni. Al vermouth si aggiungono nel drink The Angelus l’assenzio, dell’Old Tom gin, dell’orange bitter e del curacao. Nel drink Anticipation vengono uniti anche assenzio e sherry. Mentre nel Bitter-Sweet Cocktail si trovano anche liquore a base cumino, assenzio e anisetta. Come dire, il Vermouth Cocktail getta le basi per tantissimi classici come il Mi-to, il Negroni, l’Americano o l’Adonis a base sherry”, sostiene il bar manager dell’Aman Venice.

“Nel 1930 Harry Craddock nel suo The Savoy Cocktail Book propone di unire un bicchiere di vermouth italiano o francese a quattro dash di arancia o uno di angostura bitter, il tutto da mescolare filtrare in una coppetta da cocktail. Su un’unica cosa invece i big della miscelazione citati sono tutti d’accordo. Per il Vermouth Cocktail la tecnica utilizzata è sempre quella dello stir and strain”, prosegue Ferrara.

La storia del Vermouth Giacobini

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Prima di lasciare il palco ai dettagli e alle dosi della ricetta del Vermouth Cocktail non si può prescindere dal raccontare il dietro le quinte del suo ingrediente di base, il vermouth. Elemento essenziale per questo drink, appartiene alla storia e alla tradizione dell’enologia italiana quanto a quella dell’aperitivo. Messo a punto per la prima volta nel Piemonte del ‘700, questo prodotto dal carattere deciso e dall’identità forte, viene preparato lasciando in infusione nel vino erbe e spezie.

Quando nel 1800 il Vermouth di Torino inizia a essere popolare oltre i suoi eleganti caffè e confini territoriali, in Calabria c’è già chi ne produce uno che si ispira alla millenaria tradizione monacale dell’erboristeria tramandata dal convento di Altomonte, vicino Cosenza.

“Qui, Ciro e Francesco Giacobini cominciano così la loro avventura nel 1879 portando in circa di 30 anni, il vermouth calabrese omonimo a girare il mondo, conquistare consensi e a collezionare numerosi premi anche internazionali. E non a caso raggiungendo gli Stati Uniti”, spiega racconta Vittorio Gargaglione, titolare di Essenza Mediterranea, erede della famiglia Moliterno e ideatore del rilancio dei nuovi Vermouth Biologici Giacobini.

Tutta la Calabria in un vermouth

“La nobile famiglia Giacobini, originaria di Salerno, arriva ad Altomonte grazie a una donazione di terre da parte della real casa dei Borbone”, racconta Gargaglione. “In questa zona i Giacobini trovarono terreno fertile per la loro Reale Fabbrica di Liquori, azienda che diviene la più grande del sud Italia. A fine ‘800 arrivano a produrre 200mila bottiglie, autentica espressione del territorio creata con erbe e agrumi del Mediterraneo, ma soprattutto con vitigni autoctoni calabresi. Nel 1904, all’Esposizione Universale di St. Louis, i Giacobini si aggiudicano la medaglia d’oro, e qualche anno più tardi, alla Fiera Internazionale di Torino, il riconoscimento di eccellenza quali realizzatori dell’unico vermouth del sud”, continua Gargaglione.

Il nuovo Vermouth Biologico Giacobini

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Passano gli anni e la Giacobini chiude per mancanza di eredi. “Nel 1939 tutto riparte grazie al mio bisnonno, Carlo Moliterno. Lui ha realizzato un sogno avviando la sua azienda di liquori e bevande gassate a base di soli prodotti del territorio. E il vermouth calabrese non si ferma. Partendo dall’amore per la mia terra ho voluto rilanciare lo storico e prestigioso marchio Giacobini, grazie alla realtà imprenditoriale Essenza Mediterranea entrata a far parte del catalogo di Pellegrini Spa, azienda leader nella distribuzione di vini, liquori e distillati di qualità, che con me condivide valori e visione. Rosso e bianco, i nuovi vermouth sono entrambi biologici e caratterizzati dall’utilizzo di vini di un’altra nota famiglia calabrese, la Ceraudo”, spiega Vittorio Gargaglione.

I Vermouth Biologici Giacobini, dunque, sono oggi il prodotto di un connubio importante. “Dopo un lavoro di studio in collaborazione con la chef ed enologa Caterina Ceraudo, sono nate le due ricette. Caratterizzate dall’utilizzo di Vini bio Ceraudo uniti a zucchero d’uva, estratti e infusi di erbe aromatiche, spezie e scorze di agrumi della macchia mediterranea da agricoltura biologica”, continua Gargaglione.

I migliori ingredienti del Vermouth Cocktail

Dunque, quale sia il vino aromatizzato più indicato per il Vermouth Cocktail dipende dal palato e dal gusto che ricercate da ogni goccia. Se alla passione per i sapori tradizionali volete unire quelli unici della terra di Calabria, il nuovo Vermouth Biologico Giacobini fa al caso del vostro Vermouth Cocktail.

“Le mie origini sono Calabresi e nei vermouth Giacobini ho ritrovato i sapori di casa”, racconta Ferrara. “Il rosso è ramato e di grande struttura. Complesso e pulito al naso ricorda tutte le note agrumate del mandarino, dell’arancia e della limetta che firma la nuova linea. Persistenti gli accenti di liquirizia e dell’assenzio. Il gusto del Vermouth Rosso Biologico Giacobini è avvolgente ed elegante, morbido e fresco grazie anche alla mineralità del vino rosso Dattilo Ceraudo, ottenuto dal vitigno autoctono calabrese 100% Gaglioppo, che porta nel bicchiere i sapori della Calabria. Consiglio di unirlo al Bitter Mediterraneo Biologico Giacobini caratterizzato dalle note amaricanti della genziana, delle foglie di ulivo e del carciofo fuse a quelle dell’arancia, del pompelmo e della limetta. Per un Vermouth Cocktail alternativo propongo di versare in una coppa, decorata con un rim di pistacchio, il rosso e il bitter bio Giacobini”, suggerisce Ferrara che di tutte le ricette studiate, invece, preferisce quella pubblicata sul New and Improved Bartender’s Manual di Harry Johnson.

Ricetta Vermouth Cocktail rivisitata da Antonio Ferrara

Ingredienti

  • 45 ml Vermouth Rosso Biologico Giacobini
  • 5 ml Maraschino
  • 5 ml sciroppo di zucchero
  • 2 dash Bitter Mediterraneo Biologico Giacobini

Procedimento

Unire tutti gli ingredienti e mescolare con un bar spoon. Filtrare e versare nel bicchiere.

Garnish

Chiudere il cocktail con un peel di limone

Immagini courtesy Pellegrini S.p.A.

Articolo realizzato in collaborazione con Pellegrini S.p.A.