Un viaggio nel gusto con ingredienti d’eccellenza per l’aperitivo al Principe Bar di Milano

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Fino a fine anno il cocktail bar dell’Hotel Principe di Savoia propone una drink list che accompagna dentro e fuori al mondo della mixology con un viaggio tra gin e amari.

I migliori bartender sostengono che il cocktail è per l’ospite un’esperienza multisensoriale. Parte dalla vista, osservando il drink tra le proprie mani, per passare al naso e poi terminare al palato quando lo si degusta.

Per il Principe Bar di Milano, salotto elegante dell’Hotel cinque stelle Principe di Savoia, è molto di più: un viaggio che fonde a piccoli sorsi terre, profumi e sapori.

Guide esperte di questo interessante itinerario al bicchiere sono Paolo Rovellini, Brand Expert di Pernod Ricard, e Daniele Confalonieri, Bar Manager del Principe Bar che si sono lasciati ispirare da una delle icone della mixology, il Negroni, giocando con la ricetta classica che quest’anno compie 100 anni ed esplorandola in 4 varianti contemporanee per la ricorrenza.

Un “Viaggio” tra gin e amari al Principe Bar

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Se il mito vuole che a cavallo tra il 1919 e il 1920, a Firenze, il conte Camillo richiedesse un Americano più “forte” al suo barista di fiducia, oggi la strada del bere di qualità conduce in un tour attorno al mondo alla ricerca di miscelazioni interessanti. In una sorta di atlante dei cocktail, la carta drink del Principe Bar, sviluppata in collaborazione con Pernod Ricard, introduce a vere e proprie alchimie tra stile, tecnica e ingredienti d’eccellenza.

Cent’anni

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Per conquistare il pubblico che ama il low alcol, compreso quello femminile, senza però stravolgere le particolari caratteristiche del Negroni, Daniele Confalonieri ha proposto una sua variante che prevede Il Premio Ramazzotti, un innovativo blend di amaro con una piccola ma significativa percentuale di grappa di Nebbiolo Riserva affinata in barrique per 36 mesi, unito al bitter e al vermouth rosso con un’aggiunta di liquore allo zenzero e di ginger beer. Tutto prende il nome di “Cent’anni”.

Il Conte Bianco

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Insolita e coinvolgente anche la seconda creazione di Confalonieri, “Il Conte Bianco”, che con questa ricetta vince i più dubbiosi e li affascina con il suo drink grazie a una base di Monkey 47 gin, proveniente da un ex mulino nel cuore della Foresta Nera e prodotto proprio con 47 botaniche diverse, più un tocco di rosolio di bergamotto vaporizzato, vermouth bianco, maraschino e bitter pompelmo. Avvolgente e rinfrescante per iniziare con stile l’aperitivo.

Il Conte sul Lago

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Il cocktail “Il Conte sul Lago” affascina e incanta suggerendo profumi e aromi di altri tempi, nostalgie e memorie lacustri. Ingredienti speciali un jigger di Beefeater 24 gin, realizzato nel cuore di Londra da botaniche selezionate a mano, tra cui tè giapponese Sencha e tè verde cinese, bitter pompelmo rosa, vermouth rosso e una lieve vaporizzazione bergamotto. Tutti mescolati direttamente nel bicchiere.

Un viaggio inaspettato

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Chi desidera imbarcarsi in un’avventura alcolica unica nel suo genere alzi il calice e immagini di lasciare i confini italiani per poi raggiungere il Nord Europa, fino alle isole più estreme. Dalle Svalbard alle Ebridi, dalle Lofoten alle Aland, attraversando spettacolari arcipelaghi custodi di testimonianze neolitiche, fiordi, lagune e interi villaggi di legno.

Ecco, tutto questo lo si ritrova in un sorso, o meglio nel secondo drink di Rovellini che mette insieme Plymouth Gin, il distillato protagonista di una storia che ha il sapore inteso della tradizione, ma che si rivolge a fini e moderni palati, a un dash de il Premio Ramazzotti, un po’ di bitter, del vermouth rosso, della vaporizzazione al whisky unita allo zucchero aromatizzato e alla liquirizia.

I finger del Principe Bar

E poiché ogni drink vuole il suo finger, ai classici twistati by Confalonieri-Rovellini il lussuoso Principe Bar accosta una selezione di canapés creati dal resident chef: piccoli bocconi tostati con prosciutto cotto, fontina e tartufo, oppure leggeri gamberi fritti in salsa Bbq e morbidi assaggi di polpo con pomodorini secchi e olive. Ma anche una fresca tartare di branzino in salsa di agrumi, dei dolci cubetti di salmone conditi con una salsa alla barbabietola e i gamberi con un tocco piccante di senape.

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Credits Immagine Principe di Savoia

Perché fare aperitivo al Principe Bar

L’accoglienza è tutto. E all’Hotel Principe di Savoia questo lo hanno ben presente. A partire dall’atmosfera che si respira entrando al Principe Bar, un elegante e intimo salotto che brilla di charme.

Completamente rinnovato dall’architetto newyorkese di origini francesi Thierry Despont, noto per accostare la classicità iconica agli elementi più contemporanei, il Principe Bar parla a un pubblico che ama il lusso senza sfarzi. Qui le stoffe, i materiali, le installazioni raccontano il lavoro dalle maestranze artigianali di eccellenza italiana, in prevalenza della Brianza, del bergamasco e del Comasco, come gli arredi foderati di tessuti di pregiata lana italiana, le pareti rivestite da marmi di Carrara a lastra unica e le boiserie in legno intagliato impreziosite da morbidi drappi in velluto.

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Credits Immagine Principe di Savoia

Tutto reso più vibrante da citazioni di design italiano degli anni ’60-’70, tra le trasparenze luminose della parete di cristallo che sovrasta il bancone del bar con la ricca bottiglieria a vista e la base dello stesso bancone rivestita da listelli di vetro gialli e i rossi provenienti da Murano.

Infine, invita al relax l’arcipelago di divanetti e poltrone che girano attorno al pianoforte a coda che si conclude in una moderna consolle da DJ. Musica lounge, jazz e d’avanguardia alternati a vibranti dj set rendono ancora più piacevole la serata, che parte alle 18:00 e termina a tarda notte.

Principe Bar

Piazza della Repubblica 17,

20124 Milano MI