Yapa è un tempio della materia dall’animo nomade. Custode di un tempo rarefatto da concedersi per degustare attimi di pace, lontano dalla frenesia della Milano che corre. Da Yapa non ci sono confini o limiti all’immaginazione, né a ciò che si può trovare in una ricetta. La cucina e il bancone del bar convivono nello stesso spazio lineare poiché non esistono barriere tra gli ingredienti nei piatti e nei bicchieri. Morsi di Sudamerica, sapori di Toscana, sorsi di Giappone e shakerate di Messico: il viaggio nel gusto di Yapa ha inizio.
Le contaminazioni nomadi di Yapa
Entrando per la prima volta in questo locale – non solo un ristorante con cocktail bar, ma un contenitore di esperienze multisensoriali – si lascia la città alle spalle e si viene trasportati in una dimensione nomade dove l’etica della natura e il calore dell’accoglienza pervadono ogni senso. La mente e il palato si aprono a inedite suggestioni di sapori, nate dai viaggi intorno al mondo dello chef Matteo Pancetti e cullate nei sorsi dei drink di Matias Sarli. Amico e collega di una vita, ha scelto Milano come nuova dimora, mantenendo ben salde le proprie radici, rivelate dal suo intercalare spagnolo con cui tiene compagnia ai commensali al bancone.
Che cosa aspettarsi da Yapa
Chi decide di affidarsi a Matteo e Matias potrà provare un percorso di food pairing che abbina ricette con contaminazioni gastronomiche lontane e drink contemporanei. Lo “Yapa del giorno” è come un biglietto che segna l’inizio di un itinerario fatto di piatti da condividere, accomunati da ingredienti di qualità, provenienti da piccoli produttori e realtà che lavorano nel segno di etica e sostenibilità.
La cucina di Matteo Pancetti
Pochi elementi manipolati quel tanto che basta per valorizzarne gusti e consistenze, attraverso tecniche che arrivano da tutto il mondo, sono il “qualcosa in più” rappresentato dalla parola “yapa”. “La mia cucina riflette i luoghi, le persone e le culture che ho incontrato durante i tanti viaggi in giro per il mondo e gli anni passati a fianco di Sergi Arola nei migliori locali internazionali” racconta Matteo Pancetti. “Così i sapori della Toscana, si fondono con gli ingredienti mediterranei, la precisione asiatica e lo spirito del Sudamerica creando una nuova grammatica dei sapori. Da condividere nel rispetto della convivialità, il rituale più sincero e sacro della tavola”.
Guacamole classico con chips, Ceviche con pescato del giorno, leche de tigre, patata dolce, mais cancha e coriandolo. Nigiri del Chianti e Funghi Shimeji con patate ratte, caprino e teriyaki sono solo alcune delle suggestioni presenti in carta.
I cocktail di Matias Sarli
A bilanciare la proposta gastronomica di Yapa ci sono i cocktail realizzati da Matias Sarli e dal team di bartender. Un lavoro di squadra che parte da distillati di nicchia, infusi e preparazioni home-made per esaltare il gusto di piante e ingredienti locali con materie prime che vengono da lontano come umeshu, shiso e wasabi.
Nella drink list sono presenti cinque cocktail classici. Dry Martini, Sazerac, Whiskey Sour, Margarita e Negroni Sbagliato attendono chi, prima di provare un signature, vuole degustare sapori familiari. Agli esploratori di miscele, è consigliata la lettura della prima parte del menu dedicata ai cocktail stagionali.
Come Smoky Winters, long drink a base tequila, lime, shiso e osmanto con seducenti note affumicate e incursioni floreali. Oppure Nashi a base di sake e distillato di gelsomino, noce moscata, fava tonka e tè al latte Oolong cremoso e dai piacevoli aromi vanigliati.
Yaparita, unisce tequila reposado, sherry fino e i sapori orientali di yuzu e shiso rosso, mentre Old Chipotle esplora l’equilibrio tra sentori speziati e umami miscelando bourbon, vetiver, cacao e chipotle (peperoncini affumicati tipici della cucina messicana).
Infine, ci sono i drink iconici come Mariacci, un sour dal piglio erbaceo e una nota spicy a base di tequila, Ancho Reyes, lime, marijuana, lavanda, tabasco, bitter al tamarindo e jalapeños. Per non parlare di Bloody Yapa Mary a base vodka, limone e pomodoro biologico, miscelati a una speciale salsa che è un concentrato di umami.
Perché passare da Yapa
Sedersi al bancone per godersi la placida atmosfera e le luci soffuse. Catturare con ogni senso il crepitio degli ingredienti che ardono sulla piastra. Lasciarsi guidare dal ritmo dello shaker che si agita prima di riempire un bicchiere. Aprirsi ai profumi del mondo che pervadono il naso e il palato. Una serata da Yapa è quel viaggio che ancora non sapevate di volervi concedere.
Yapa – Viale Monte Nero, 34 – 20135 Milano
Immagini Courtesy Yapa